Una lunghissima storia. Le prime tracce risalgono all’VIII secolo. Poi nel 1153 la citazione in una bolla di Papa Anastasio IV. E da circa cinquanta anni la chiesa di San Pietro Apostolo, a Rieti, è sconsacrata. Adesso è la libreria Rieti Mondadori Bookstore, nella centralissima Via Roma, al civico 61. Proprio qui vengono svelati i peccati dell’Unione Europea. E’ Roberto Ippolito a farli conoscere illustrando il suo libro “Eurosprechi”, pubblicato da Chiarelettere, alle 18.00 di giovedì 17 novembre 2016.

Ippolito, presentato dalla libraia Virginia Tomaselli, racconta dunque in un luogo suggestivo i cattivi comportamenti che stanno rovinando il sogno europeo: documenta, come dice il sottotitolo, “tutti i soldi che l’Unione butta via a nostra insaputa”. La scena dell’incontro è caratterizzata dai due altari pregiati che richiamano l’attenzione sui volumi d’arte e sui fumetti. Intorno libri e ancora libri, dalla narrativa alla saggistica.

L’ex chiesa di San Pietro Apostolo (chiamata anche San Pietro della Porta o San Pietro in Ponte) è in stile romanico ma i lavori all’interno compiuti nel settecento sono in tardo barocco. La facciata è a capanna, con un maestoso portale in marmo del duecento e la porta in legno intagliato del quattrocento. Sulla destra una lapide sepolcrale pagana del primo secolo. Dopo il terremoto del 1979 sono stati necessari lavori di restauro. E oggi Rieti e la provincia vivono ancora giorni duri per il terremoto.

In un luogo così particolare come la libreria Rieti, Ippolito descrive il contenuto di “Eurosprechi” che fa venire alla luce e rende di dominio pubblico sperperi miliardari spaventosi dell’Unione Europea: autostrade con poche auto dopo gli investimenti, aeroporti costruiti e poi deserti, tonno pagato sei volte di più, dipendenti gratificati da un’indennità extra anche se malati, proliferazione degli enti perfino con nomi simili, un immobile su cinque posseduto nel mondo non adoperato. I soli errori inficiano il 4,4 per cento di tutti i pagamenti.

“Eurosprechi” mette nero su bianco che, così com’è, l’Unione non funziona, è un sogno rovinato. Fa rabbia che la casa comune, creata per assicurare una vita migliore ai suoi cittadini, butti via con i soldi se stessa. Dagli innumerevoli episodi ricostruiti dettagliatamente emerge un’Europa che annaspa nelle piccole convenienze quotidiane con grandi costi. Ci sono sperperi senza fine che nessuno potrebbe mai neanche immaginare. Con un paradosso: il bilancio è in disavanzo e il tetto di Maastricht non impensierisce.

A Rieti, nell’ex chiesa San Pietro, si riflette sulle conseguenze. Chi crede nell’Unione Europea non può chiudere gli occhi, non deve: gli eurosprechi sono troppi e troppo abbondanti. Gli europeisti sono davvero impegnati per togliere pretesti all’azione disgregatrice? L’Unione può superare le resistenze e crescere se, oltre a ritrovare la forza dello slancio ideale e una visione solidale, affronta adeguatamente la questione dei soldi. Gli eurosprechi sono un macigno sulla strada di chi vuole gridare ancora: viva l’Europa!

Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, ha pubblicato con Chiarelettere i libri di successo Ignoranti (2013) e Abusivi (2014). In precedenza ha firmato “Evasori” (Bompiani 2008), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani 2010) e altri titoli con Laterza. È organizzatore culturale. Fra gli eventi diretti, a Roma, la prima rassegna mai realizzata in un centro commerciale, “Libri al centro” a Cinecittà, “conPasolini”, “Nel baule” al Maxxi; a Ragusa, il festival letterario «A tutto volume». È stato editor del “Festival dell’economia” di Trento. Ha ideato e realizzato il “Tour del Brutto dell’Appia Antica”. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore comunicazione di Confindustria e direttore relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma, dove è stato anche docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo.

Foto Maurizio Riccardi Agr.