Roberto Ippolito Abusivi Chiarelettere La Gazzetta del Mezzogiorno 5 gennaio 2015
Roberto Ippolito 'Abusivi' Chiarelettere 'La Gazzetta del Mezzogiorno' 5 gennaio 2015



Prima i dati relativi alle stime per il 2014, un affare colossale, da 42 miliardi di euro. Poi “La Gazzetta del Mezzogiorno” osserva che l’abusivismo “sembra proprio uno degli sport prediletti dagli italiani nell’anno trascorso”. Parte da qui il colloquio di Gino Dato, per la rubrica “L’intervista del lunedì”, con Roberto Ippolito, autore del libro “Abusivi” pubblicato da Chiarelettere.

Con il titolo “L’ Italia pullula di abusivi” vengono così proposti alcuni degli innumerevoli episodi contenuti nel volume. Come osserva Ippolito, “l’abusivismo è in tutti i settori delle nostre attività” e dei nostri “comportamenti”. Analizzando il fenomeno, l’intervista mette a fuoco la totale mancanza di rispetto e i danni che derivano dall’aggiramento delle regole.

In particolare, per l’abusivismo edilizio Ippolito fa presente che “per il 2014 possiamo stimare 26 mila” nuovi casi. Non si tratta pertanto di “qualcosa del passato”, ma di un’offensiva “attuale”, con un rilevante peggioramento “nelle sue caratteristiche”. Tanto “che oggi non abbiamo più solo le case non in regola”, ma “ci sono le strade e i porticcioli”, ovvero le infrastrutture: addirittura la deviazione di un torrente.

 

IL LIBRO


Roberto Ippolito “Abusivi. La realtà che non vediamo. Genio e sregolatezza degli italiani”, Chiarelettere

 

Dall’ultima di copertina

“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri, ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”

Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura

 

Dal risvolto di copertina

L’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi, macelli abusivi, studi medici abusivi, meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti senza patente abusivi, perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Roberto Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani.

A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.

Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.

Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.

 

Roberto Ippolito è un giornalista e scrittore. Autore dei bestseller “Evasori” (Bompiani), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani) e “Ignoranti” (Chiarelettere). È direttore di festival letterari a Ragusa, a Cinecittà e al Maxxi a Roma. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.







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