Roberto Ippolito Abusivi Chiarelettere Arion Prati Roma 4. foto Maurizio Riccardi Agr
Roberto Ippolito 'Abusivi' Chiarelettere, Arion Prati Roma 4. foto Maurizio Riccardi Agr

La battaglia degli ombrelli venduti illegalmente. Ma anche la rivolta delle forchette promossa dai titolari di tavolini selvaggi. Poi i cinquemila cartelloni non autorizzati che sfregiano i monumenti, il dilagare dei medici senza titoli, le feste in discoteca per anni prive di permessi. E i 1.100 alberghi e bed & breakfast stimati irregolari. È tutto ricostruito e documentato nel libro di Roberto Ippolito “Abusivi”, pubblicato da Chiarelettere, che viene presentato alle 19.00 di lunedì 4 maggio 2015 alla Biblioteca di Villa Leopardi, in via Makallè 4.

Con l’autore dialoga Eugenio Occorsio, caposervizio “La Repubblica – Affari e Finanza”, che mette a fuoco il peso sull’economia dell’illegalità così radicata. Partecipa Giuseppe Gerace, presidente del II Municipio, che si misura quotidianamente con un fenomeno che tocca al cuore la capitale provocando gravi danni.

Roma non ha certo l’esclusiva dell’abusivismo, come è ben evidente dalla lettura del libro di Ippolito che non risparmia nessuna zona del paese e che è pieno di rivelazioni per tutte le grandi città come per tutte le regioni. I racconti contenuti in “Abusivi” relativi a Roma e l’impressionante quantità di violazioni non possono però non colpire. L’appuntamento di Villa Leopardi con la partecipazione di Occorsio e Gerace è dunque l’occasione per scoprire come stanno le cose. E per riflettere sulle azioni di prevenzione e repressione necessarie.

 

IL LIBRO
Roberto Ippolito “Abusivi. La realtà che non vediamo. Genio e sregolatezza degli italiani”, Chiarelettere

 

Dall’ultima di copertina

“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri, ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”

Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura

 

Dal risvolto di copertina

L’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi, macelli abusivi, studi medici abusivi, meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti senza patente abusivi, perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Roberto Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani.

A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.

Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.

Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.

 

(da Wikipedia) Roberto Ippolito. E’ un giornalista e scrittore italiano. Autore di best seller. Fra i suoi libri “Evasori” (Bompiani 2008), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani 2010), “Ignoranti” (Chiarelettere 2013) e “Abusivi” (Chiarelettere, 2014). È organizzatore culturale. E’ direttore editoriale della prima rassegna mai realizzata in un centro commerciale, “Libri al centro” a Cinecittàdue a Roma, e ideatore di “Nel baule” al Maxxi. Ha diretto il festival letterario di Ragusa “A tutto volume”. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore comunicazione Confindustria, direttore relazioni esterne dell’università Luiss di Roma e docente di “Imprese e concorrenza” alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.


Foto Maurizio Riccardi Agr






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