La tv per esempio: Antonio Di Bella, direttore di “RaiNews 24”, Gerardo Greco, conduttore di “Agorà” su “Rai3”, Maurizio Mannoni, conduttore del “Tg3 Linea Notte” e Mariella Anziano di “Buongiorno Regione – Tgr” sono colpiti dal libro di Roberto Ippolito “Eurosprechi”, pubblicato da Chiarelettere. Fanno conoscere in diretta con lui i casi di sperperi svelati minuziosamente in tutte le pagine.

Ed è tutta la stampa attirata dalle vicende e dai dati che Ippolito porta alla luce: dal “Fatto Quotidiano” a “Libero”, dal “Sole 24 Ore all’”Ansa”. Su “Confini”, il suo blog di RaiNews”, il 29 settembre 2016, Pierluigi Mele fa presente che il libro di Roberto Ippolito, “come sempre documentatissimo”, dimostra che “gli eurosprechi alimentano il populismo”.

Nell’editoriale di “Libero” del 13 ottobre, Vittorio Feltri sfrutta invece in chiave antieuropeista il contenuto di “Eurosprechi” elogiato per la qualità: “Bisogna leggerlo tutto per montare su tutte le furie” avverte. E aggiunge: “Una narrazione impressionante”.

Feltri poi spiega che “le cifre riportate nel suo saggio magistrale da Roberto Ippolito fanno accapponare la pelle: milioni e milioni gettati qua e là in spregio dell’austerity”. E conclude: “Ecco le verità su cui Ippolito ci informa. Gli siamo grati per avere svolto un lavoro tanto prezioso”

Il 13 ottobre l’apertura della prima pagina di “Libero” è interamente assorbita dalle notizie sul “saggio di Roberto Ippolito” che “documenta gli sprechi Ue: aiuti a pascoli inesistenti, fondi per autostrade vuote, immobili che non rendono nulla”, insomma “uno scandalo intollerabile” di cui riferisce nelle pagine 2 e 3 Francesco Specchia.

Andrea Di Consoli, con “Il Sole 24 Ore” del 9 ottobre, rileva che “Ippolito dimostra che la gestione finanziaria di Bruxelles è spesso opaca e poco rigorosa”. E osserva: “Ovviamente non si tratta di soffiare sul montante euroscetticismo di questi ultimi tempi, ma di segnalare criticamente la contraddizione per cui l’Ue non riesce ad applicare al suo interno quelle regole austere che con severo cipiglio impone agli Stati <spreconi>”.

Anche la testata dell’home page del “Fattoquotidiano.it” è completamente assorbita da “Eurosprechi” l’11 ottobre. Eleonora Bianchini scrive che “i costi dell’Unione Europea elencati nel libro sono una litania di assist per gli euroscettici, facilmente sfruttabile dalla propaganda pro Brexit” e pertanto il recupero di immagine e di consenso dell’Europa passa da un uso più accorto del denaro.

In precedenza, anche “Il Fatto Quotidiano” nella versione cartacea si è soffermato sulla “lunga lista” di sperperi denunciati. Un “catalogo” definito “lungo e variegato” da Monica Mattioli sul “Corriere del Mezzogiorno”, inserto del “Corriere della Sera”, il 10 ottobre. Monica Mattioli rileva che tutto viene portato alla luce con “fonti dichiarate e pezze d’appoggio alla mano”

È Marzia Apice, sull’“Ansa” il 7 ottobre, a far presente che “Ippolito punta il dito su un tema dolente e caldo che ci riguarda tutti”: grazie al libro, sostiene, “si capisce che l’Unione così com’è annaspa e non funziona”.

Elisabetta Reguitti, per “Articolo 21”, afferma che “Il merito di <Eurosprechi> oltre alla chiarezza è saper descrivere e spiegare gli sprechi miliardari e spaventosi dell’EU: gli sprechi dell’Europa sono troppi e troppo abbondanti, esempi quotidiani che mettono a repentaglio il futuro dell’Unione”. E fa notare: “Solo un convinto europeista come Roberto Ippolito poteva scrivere un libro tanto dettagliato ma allo stesso tempo leggibile e comprensibile”.

Foto Maurizio Riccardi, libreria Nuova Europa I Granai, Roma.