È il momento di mostrare le vergogne. Realizzato dall’Agr di Maurizio Riccardi con Marino Paoloni e Giovanni Currado, UN VIDEO (durata 47’) racconta tappa per tappa il Tour del brutto dell’Appia Antica (durata 47’), ideato e condotto dallo scrittore e giornalista Roberto Ippolito. Organizzata dal Parco dell’Appia Antica, con la partecipazione del commissario Mario Tozzi, l’inusuale visita guidata si è svolta alle 16.30 di domenica 14 giugno 2015. Due chilometri a piedi in difesa di un’area straordinaria, come hanno commentato la stampa e la televisione, evidenziando l’obiettivo di conoscere il degrado per combatterlo. 

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Questo il comunicato con il quale il Parco ha presentato l’iniziativa

Tour del brutto lungo l’Appia Antica
Visita guidata con Roberto Ippolito

16.30 domenica 14 giugno 2015, con Mario Tozzi. Partecipazione libera

Angoli orrendi accanto agli angoli incantevoli: il “Tour del brutto dell’Appia Antica” proposto da Roberto Ippolito alle 16.30 di domenica 14 giugno 2015 rivela e mostra oltraggi incredibili alla Regina delle strade. È la visita guidata che non si sarebbe dovuto mai neanche concepire… se lo scenario fosse stato diverso. Partecipa Mario Tozzi, commissario del Parco Regionale dell’Appia Antica.
Ippolito, autore dei libri “Abusivi” e “Ignoranti” con Chiarelettere e “Il Bel Paese maltrattato con Bompiani, ha ideato venti tappe e un percorso personale di 1,8 km (partenza dall’ex Cartiera Latina via Appia Antica 42, Roma, con partecipazione libera) alla scoperta delle vergogne che si sono accumulate e continuano ad accumularsi.
Ma il “Tour del brutto” si svolge sotto le insegne del Parco, il primo ente gestore di un’area protetta che ha il coraggio di far vedere quello che non va. Un’idea di gestione che viene da lontano quando nel 1998 organizzò, a Palazzo Massimo, il primo convegno sull’abusivismo nel territorio dell’Appia, per arrivare a questi ultimi mesi con le “battaglie” in prima linea di Mario Tozzi per la pedonalizzazione e il decoro.
La visita guidata ha quindi anche il sapore di un’autodenuncia dell’insufficiente azione delle istituzioni con l’obiettivo di dare maggiore dignità all’Appia Antica e rappresenta una forte dichiarazione d’impegno: per dire che non siamo di fronte a un’impresa impossibile e se qualcosa è stato fatto, molto resta da fare e si può fare condividendo obiettivi e responsabilità.
Ippolito conduce verso cattive sorprese come il Colombario dei Liberti di Augusto dentro un ristorante, una necropoli sotto un cavalcavia, il sepolcro di Geta aperto solo per le feste private, l’abbandono intorno al Sepolcro di Priscilla, i monumenti nelle ville vip, il fienile pericolante dell’ottocento occupato senza titolo da un concessionario di auto, la fermata degli autobus recintata per il rischio di caduta di un muro, il fiume Almone e il paesaggio alterati dagli interventi umani.
Il territorio è un capolavoro, ma è segnato anche da rovine contemporanee, abusi edilizi, attività economiche incompatibili, discariche inverosimili, inquinamento atmosferico e acustico, traffico spietato e auto lanciate come in un gran premio nonostante i divieti, luoghi inaccessibili.
Il “Tour del brutto” dell’Appia antica si svolge per esaltare le meraviglie di questa via, fiera di mostrare eccezionali testimonianze di oltre 23 secoli di storia e della cultura in un ambiente naturale magnifico. Rendersi conto della situazione di degrado non è piangersi addosso, ma serve: è la premessa del cambiamento. È l’occasione per riflettere sui compiti delle istituzioni rappresentative ma anche sulle responsabilità dei singoli.
Oggi all’Appia Antica manca un’identità univoca. Pesa il groviglio di competenze distribuite fra tre Comuni (oltre Roma, anche Marino e Ciampino), vari assessorati, i Municipi, più Soprintendenze, Regione Lazio, Ministeri, Stato del Vaticano (proprietario di molti beni) e naturalmente Parco Regionale dell’Appia Antica. Ma c’è anche un groviglio proprietario: importanti monumenti sono privati e troppi espropri di immobili già decisi dal Comune non si concretizzano mai.