villa con grande giardino e piscina) guardasse la televisione. E magari fosse sintonizzata sull’emittente locale “Telenuovo” per seguire con attenzione il programma intitolato “Prima serata”. Se lo ha fatto ha avuto modo di vedere un uomo-simbolo del suo stile di vita. Si tratta di Roberto Marcato, il vicepresidente leghista della Provincia di Padova ospite in diretta di “Telenuovo”.
Marcato non ha dubbi su quali siano i comportamenti corretti (per lui) da tenere. E soprattutto non ha dubbi su cosa debbano fare i cittadini del Padovano: “Dobbiamo evadere di più” ha scandito, fiero dell’importanza del suo nobile programma. Un programma che lui sogna venga concretizzato da tutti i cittadini. Perciò, anche se con molto garbo, si permette poi di insistere: “Il mio è un invito a evadere molto di più”.
Se la signora (che abita a Vigodarzere) ha guardato la tv quella sera ha forse anche avuto l’opportunità di gioire delle motivazioni del vicepresidente leghista della sua provincia. Secondo lui è giusto pagare sempre meno il dovuto perché “così ridurremmo il flusso di denaro che mantiene una parte d’Italia che è una porcheria”. E soprattutto perché oggi le cose non vanno come dovrebbero: ”In Veneto evadiamo poco le tasse” si lamenta.
Se era sintonizzata e ha ascoltato queste ultime parole, la signora potrebbe essersi chiesta: ma io ho evaso abbastanza? La risposta comunque l’ha data qualche giorno dopo la guardia di finanza per la quale la sua prestazione da evasore non è affatto da buttar via. Il suo caso, ricostruito dalla finanza, è da manuale: la signora chiedeva l’assistenza del comune perché non se la passava troppo bene con la sua modesta pensione, ma contemporaneamente riscuoteva affitti in nero per le case di sua proprietà. Le case, per l’esattezza, sono quattrodici. La guardia di finanza ha scoperto che nessun contratto di affitto era noto al fisco. Difficile fare meglio, nonostante le premurose sollecitazioni del vicepresidente leghista della Provincia. E’ stato calcolato che ogni mese la finta povera di Vigodarzere intascava in nero 4.600 euro e ha omesso di dichiarare canoni riscossi per oltre 220mila euro. D’altra parte mantenere una villa con piscina costa.
Il curriculum da evasore della signora è anche impreziosito da un piccolo episodio del 2002. In quell’anno chiese il rimborso delle tasse universitarie sostenute per il figlio. Il vicepresidente della Provincia può essere orgoglioso di lei. Roberto Marcato è però come un allenatore che, anche dopo lo scudetto, continua a stimolare i propri giocatori per ottenere ancora altri successi. Non gli può bastare che la guardia di finanza di Padova, solo con l’ultima operazione, abbia accertato evasione per 2,5 milioni di euro. Per lui è ormai un ricordo troppo lontano la scuola creata per insegnare a evadere e scoperta a Padova meno di due anni fa: un centinaio di imprenditori andavano a lezione in alberghi di alto livello per apprendere e affinare l’arte di portare i conti all’estero.
Il mai contento esponente leghista tiene al primato della sua terra. Convinto che dalle sue parti si evada troppo poco, contesta anche il fruttuoso blitz dell’Agenzia delle entrate a Cortina a fine anno: “Altro che Cortina, che si vada a controllare il quartiere Zen di Palermo dove lo Stato non esiste e ti sparano alla testa”. Ma non è necessario andare a Palermo: già oggi i contribuenti di Padova che dichiarano, in base agli studi di settore (e all’elaborazione del “Sole 24 ore” del 23 gennaio 2012), un fatturato non congruo sono il 21,8% contro il 21,4% di Palermo. Marcato può già esultare. I tanti cittadini onesti di Padova, costretti a pagare anche al posto degli evasori, no.