Dialogo con Silvia Colombo a Varenna sul mio libro pubblicato da Chiarelettere nella serata conclusiva del concorso “Europa un sogno?” con la proiezione dei video realizzati dalle scuole del territorio di Lecco. Organizzazione LetteLariaMente, presidente Liù Lamperti

L’Unione desiderata. Sperata però in affanno. Costruita ma ancora da costruire. Insomma “Europa un sogno?”. Mercoledì 27 settembre 2017, la serata conclusiva del percorso compiuto nelle scuole del territorio di Lecco per il concorso con questo interrogativo coincide con la serata dedicata al libro di Roberto Ippolito “Eurosprechi”, pubblicato da Chiarelettere. A Varenna sul lago di Como, a Villa Cipressi (Via IV novembre, ingresso libero) alle 19.00 “apericena e incontro con l’autore”, poi alle 20.45 dialogo di Roberto Ippolito con Silvia Colombo di LetteLariaMente, l’associazione che organizza l’evento di cui è presidente Liù Lamperti. È anche in programma la proiezione dei video realizzati dagli studenti.

“Eurosprechi” mette nero su bianco che, così com’è, l’Unione non funziona, è un sogno rovinato. Il libro al centro dell’appuntamento promosso da LetteLariaMente fa venire alla luce e rende di dominio pubblico sprechi miliardari spaventosi dell’Unione Europea: autostrade con poche auto dopo gli investimenti, aeroporti costruiti e poi deserti, tonno pagato sei volte di più, dipendenti gratificati da un’indennità extra anche se malati, proliferazione degli enti perfino con nomi simili, un immobile su cinque posseduto nel mondo non adoperato. I soli errori inficiano il 4,4 per cento di tutti i pagamenti.

Fa rabbia che la casa comune, creata per assicurare una vita migliore ai suoi cittadini, butti via con i soldi se stessa. Dagli innumerevoli episodi raccontati dettagliatamente e discussi nella conversazione di Ippolito con Silvia Colombo emerge un’Europa che annaspa nelle piccole convenienze quotidiane con grandi costi. Ci sono sperperi senza fine che nessuno potrebbe mai neanche immaginare. Con un paradosso: il bilancio è in disavanzo e il tetto di Maastricht non impensierisce.

Chi crede nell’Unione Europea non può chiudere gli occhi, non deve: gli eurosprechi sono troppi e troppo abbondanti. Gli europeisti sono davvero impegnati per togliere pretesti all’azione disgregatrice? L’Unione può superare le resistenze e crescere se, oltre a ritrovare la forza dello slancio ideale e una visione solidale, affronta adeguatamente la questione dei soldi. Gli eurosprechi sono un macigno sulla strada di chi vuole gridare ancora: viva l’Europa!

Foto Maurizio Riccardi Agr, libreria Nuova Europa I Granai Roma

 

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