
Nel sesto anniversario della morte dello scrittore colombiano, un ricordo tratto da “Delitto Neruda” pubblicato da Chiarelettere
Gabriel García Márquez sei anni dopo. Sei anni passati dalla scomparsa, avvenuta il 17 aprile 2014 a Città del Messico. Un ricordo dello scrittore colombiano può essere tratto dal libro di Roberto Ippolito “Delitto Neruda”, pubblicato da Chiarelettere. È relativo al periodo, dal 1971 al 1972, in cui Pablo Neruda è ambasciatore a Parigi.
Il poeta cileno amava ricevere gli amici nei vecchi locali di Condé-sur-Iton, in Normandia, diventati la sua casa. García Márquez, insieme ad altri, arrivava dalla stazione di Montparnasse e trovava Neruda “seduto come un papa sul suo letto papale, e sempre morto dal ridere quando gli si diceva che sembrava un papa e che i suoi amici morivano dal ridere per il fatto che lo sembrasse”.
García Márquez era poi colpito dall’attenzione che Neruda dedicava all’aspetto della tavola, sistemata “con la stessa meticolosità con cui scriveva una poesia col suo interminabile filo di inchiostro verde”. In occasione dell’ultimo pranzo offerto bloccò gli ospiti in procinto di sedersi: avendo scoperto “sulla tavola un errore di composizione che solo lui poteva individuare” fece tornare gli ospiti nel salotto “mentre sistemava tutto affinché la tavola rimanesse impeccabile”.