Le sue riflessioni sulla rivista di letteratura “L’Immaginazione”, Manni Editori, maggio – giugno 2020: il libro, pubblicato da Chiarelettere, “alla fine non lascia dubbi” su quello che è veramente successo
Confessa la scrittrice Sandra Petrignani: “Mi attirano sempre molto i libri ispirati alla vita di grandi personaggi, e che non siano tradizionali biografie o biografie travestite da romanzi storici”. Autrice fra gli altri titoli di “La scrittrice abita qui” e “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg” arrivato terzo al Premio Strega 2018 (entrambi Neri Pozza) e di “Lessico femminile” (Laterza), rivela di essere in particolare colpita da “Delitto Neruda” di Roberto Ippolito pubblicato da Chiarelettere. Le sue riflessioni sono affidate al numero di maggio – giugno 2020 della rivista di letteratura “L’Immaginazione” di Manni Editori.
Neruda, scrive, è “il passionale poeta e politico cileno letto nell’adolescenza, che con i suoi versi d’amore accendeva desideri fortissimi, ma ancora inespressi o confusi”. E aggiunge: “Premio Nobel nel 1971, perseguitato sotto il regime di Pinochet e morto ufficialmente di tumore alla prostata in una clinica di Santiago nel 1973, ma in circostanze che in tanti hanno da subito ritenuto dubbie. Fino all’ammissione (nel 2015) del governo cileno che la morte del poeta fosse stata accelerata dalla somministrazione di un qualche misterioso farmaco. Chiacchiere, ipotesi, leggende”.
Sulla rivista “L’Immaginazione” Sandra Petrignani afferma poi: “Il libro di Ippolito che ripercorre minuziosamente l’intera vicenda, mette insieme documenti sparsi, rilegge precedenti inchieste, ricostruisce una controversa biografia, analizza scritti autografi, evoca luoghi, serate, conversazioni, e alla fine non lascia dubbi. E’ insieme un ritratto vivo dell’uomo e un’orazione funebre. E un’arringa volta a dimostrare una volta per tutte una scomoda, tragica verità. Ma se è vero che, come scrisse lo stesso poeta, «è per rinascere che siamo nati», Delitto Neruda è di per sé una prima forma di rinascita”.