Roberto Ippolito, ideatore di “Libri a Piazza Vittorio”, e Eugenio Occorsio, autore di “Non dimenticare, non odiare”, (Baldini + Castoldi)
Roberto Ippolito e Eugenio Occorsio

A Piazza Vittorio una storia civile: Eugenio Occorsio racconta con me il papà magistrato ucciso

Sabato 7 agosto alle 19.30 conversazione sul suo libro “Non dimenticare, non odiare”, pubblicato da Baldini + Castoldi. Incontri letterari nell’ambito della ventunesima edizione di “Notti di cinema a Piazza Vittorio”. Ingresso libero. Al termine nell’arena il film “The Father – Nulla è come sembra”

 

Il dolore è sempre vivo. Come l’insegnamento. Eugenio Occorsio racconta il papà magistrato Vittorio, ucciso dal terrorismo nero, presentando il suo libro “Non dimenticare, non odiare”, pubblicato da Baldini + Castoldi, nella conversazione con Roberto Ippolito, ideatore di “Libri a Piazza Vittorio” nell’ambito della ventunesima edizione di “Notti di cinema a Piazza Vittorio”, L’appuntamento a ingresso libero è alle 19.30 di sabato 7 agosto 2021, con la collaborazione della libreria Rotondi.

Al termine nell’arena, per la manifestazione organizzata dall’Anec Lazio, l’Associazione degli esercenti del cinema, è in cartellone “The Father – Nulla è come sembra”, il film di Florian Zeller, vincitore quest’anno di due Oscar per il migliore attore protagonista Anthony Hopkins e per la migliore sceneggiatura non originale a Zeller e Christopher Hampton.

Quella che viene proposta a Piazza Vittorio è una storia civile. È la “Storia di mio padre e di tuo nonno”, come si legge nel sottotitolo: Eugenio Occorsio si rivolge a Vittorio junior, il figlio con lo stesso nome del nonno, per ripercorrere il cammino di un uomo stroncato dalla violenza neofascista, i suoi tempi, le trame, l’orrore, i misteri. Ha deciso di scrivere ascoltando l’indignazione a caldo di Vittorio junior in seguito alla liberazione per malattia di Pier Luigi Concutelli, condannato all’ergastolo per essere l’esecutore del delitto e mai pentito, per ritrovarsi insieme a ragionare sull’insopprimibile cultura della legalità.

Il dialogo dell’autore con Roberto Ippolito su questo libro, che ha la prefazione di Eugenio Scalfari, è l’occasione per una riflessione generazionale sul lutto e sulla memoria, su un Paese che ha voltato più volte pagina ma non ha mai fatto veramente i conti con quel buco nero-piombo della sua storia, fitto di morti e misteri, di violenza efferata e progetti eversivi. Vittorio era un magistrato di riconosciuta imparzialità e di grande coraggio, sostituto procuratore della Repubblica a Roma. È stato ucciso sotto casa a colpi di mitra la mattina del 10 luglio 1976 da un commando di Ordine Nuovo, formazione di estrema destra dalle ramificazioni inquietanti, che lui aveva processato e fatto mettere fuori legge per ricostituzione del partito fascista due anni prima.

Scrive Eugenio Occorsio: “Colpirne uno per educarne cento, diceva chi aveva lanciato unilateralmente questa guerra allo Stato e ai suoi rappresentanti. Purtroppo è stato ben più di uno. Ma noi dobbiamo sempre essere diversi da loro. Mi piace pensare che le giovani generazioni coltivino il ricordo di mio padre come degli altri combattenti per la libertà di tutti, moderni partigiani che sono caduti con coraggio per garantire la prosecuzione della nostra civiltà e un comune cammino di sviluppo, se possibile sereno”.

Il libro “Non dimenticare, non odiare” è anche il racconto di alcune delle vicende più oscure vissute dall’Italia e soprattutto di come i valori democratici dell’Italia abbiano retto all’offensiva terroristica senza cedimenti liberticidi. Parallelamente, chi ha vissuto quell’esperienza e ne porta la croce e il dolore, non deve lasciarsi sopraffare dall’odio e da sentimenti di vendetta, ma cercare solo giustizia nel rispetto della vita, in un percorso di pace e di civile convivenza.

Eugenio Occorsio è giornalista e ha sempre scritto di economia, abbinando l’attenzione alle notizie della quotidianità con l’approfondimento, in particolare delle grandi questioni internazionali: prima al “Sole 24 Ore”, quindi come corrispondente a New York di “Italia Oggi”, infine dal 1988 per “la Repubblica” e “l’Espresso”. Ha scritto diversi saggi economici e insegnato alla Scuola superiore di giornalismo dell’università Luiss. Per la prima edizione di questo libro, è stato insignito del titolo di cavaliere al merito della Repubblica dal presidente Giorgio Napolitano “per il suo contributo al processo di riconciliazione nazionale”.

Roberto Ippolito è scrittore, giornalista e organizzatore culturale. Autore di libri d’inchiesta best seller sulla legalità e sulla cultura. L’ultimo è “Delitto Neruda” (Chiarelettere) con le rivelazioni sulla morte del poeta. Fra i precedenti “Ignoranti” e “Abusivi” (Chiarelettere), “Evasori” e “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani). Conoscitore del mondo letterario, dà vita a eventi che portano la cultura fra la gente nei luoghi più vari: centri commerciali, mondiali di nuoto, navi, aeroporti, pullman, scuole, musei, siti Unesco, parchi. Ha curato a lungo l’economia per “La Stampa”, è stato direttore comunicazione Confindustria e relazioni Luiss di Roma dove ha insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.