Dove ti giri li trovi. Si tratta degli “Abusivi” naturalmente. Ovvero dei protagonisti del libro di Roberto Ippolito pubblicato da Chiarelettere. Ippolito presenta “Abusivi” alle 18.00 di lunedì 9 novembre 2015 nell’ottocentesca Villa Savonarola, a Portici, nell’area metropolitana di Napoli. Nella suggestiva atmosfera neoclassica, in Corso Garibaldi 200, partecipa infatti alla rassegna letteraria “Ti presento un libro” organizzata dall’Amministrazione comunale. Introdotto dall’assessore alla Cultura Raffaele Cuorvo, dialoga con il giornalista Francesco Paciello.
Al termine degustazione di eccellenze dell’enogastronomia campana, con la cioccolata artigianale Maya e i distillati La Badia.
Con “Abusivi”, che viene proposto a Portici, ce n’è per tutti. Il libro rivela l’incredibile ramificazione dei comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani. Grandi e piccoli. Al Sud come al Nord. Ippolito sfata così l’idea che l’abusivismo sia prerogativa solo di certe aree del paese. Ippolito documenta che l’esercizio delle professioni al di fuori delle regole prevalga nelle regioni settentrionali. Ma dal Piemonte alla Campania, nei campi più disparati, gli episodi raccontati sono infiniti.
Con la collaborazione Libreria Libridine di Portici e “Villa Signorini Events & Relays”. Infoline: Tonia Ferraro 347 187 3816 ferraro.tonia@ gmail.com.

IL LIBRO
Roberto Ippolito “Abusivi. La realtà che non vediamo. Genio e sregolatezza degli italiani”, Chiarelettere

Dall’ultima di copertina
“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri, ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”
Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura

Dal risvolto di copertina
L’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi, macelli abusivi, studi medici abusivi, meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti senza patente abusivi, perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Roberto Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani.
A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.
Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.
Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.