L’incontro con il libro pubblicato da Chiarelettere al Caffè letterario della XV edizione di Agrietour

Su 345 operazioni della direzione generale agricoltura dell’Unione Europea 172 sono inficiate da errori. E su 183 del Fondo europeo agricolo di garanzia ci sono errori in 93 casi. È il libro di Roberto Ippolito “Eurosprechi”, pubblicato da Chiarelettere, a rivelarlo. Ippolito descrive fatti e numeri frutto del suo lavoro d’inchiesta al Caffè letterario della quindicesima edizione di Agrietour, il Salone nazionale dell’agriturismo e dell’agricoltura multifunzionale, ad Arezzo, alle 16.30 di sabato 12 novembre 2016.

Questo libro fa venire alla luce e rende di dominio pubblico sprechi miliardari spaventosi dell’Unione Europea. L’agricoltura risulta regina degli “Eurosprecchi”. I contributi vengono dati a un terreno registrato come seminativo ma in realtà pista da motocross e a pascoli inventati in aree impossibili poiché coperte da vegetazione e in qualche caso rocciose. Con i fondi europei tre corsi di formazione vengono pagati a una società a un prezzo che meriterebbe un riconoscimento internazionale per quanto è gonfiato: 13,8 volte più elevato dell’importo corrisposto ai suoi subappaltatori.

Oltre ai “soldi persi per terra”, Ippolito descrive casi di tutti i settori, come le autostrade con poche auto dopo gli investimenti, il tonno pagato sei volte di più del prezzo negoziato, i dipendenti gratificati da un’indennità extra anche se malati, la proliferazione degli enti perfino con nomi simili.

“Eurosprechi” mette nero su bianco che, così com’è, l’Unione non funziona, è un sogno rovinato. Fa rabbia che la casa comune, creata per assicurare una vita migliore ai suoi cittadini, butti via con i soldi se stessa. Dagli innumerevoli episodi raccontati dettagliatamente emerge un’Europa che annaspa nelle piccole convenienze quotidiane con grandi costi. Ci sono sperperi senza fine che nessuno potrebbe mai neanche immaginare. Con un paradosso: il bilancio è in disavanzo e il tetto di Maastricht non impensierisce.

Chi crede nell’Unione Europea non può chiudere gli occhi, non deve: gli eurosprechi sono troppi e troppo abbondanti. Gli europeisti sono davvero impegnati per togliere pretesti all’azione disgregatrice? L’Unione può superare le resistenze e crescere se, oltre a ritrovare la forza dello slancio ideale e una visione solidale, affronta adeguatamente la questione dei soldi. Gli eurosprechi sono un macigno sulla strada di chi vuole gridare ancora: viva l’Europa!

Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, ha pubblicato con Chiarelettere i libri di successo Ignoranti (2013) e Abusivi (2014). In precedenza ha firmato “Evasori” (Bompiani 2008), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani 2010) e altri titoli con Laterza. È organizzatore culturale. Fra gli eventi diretti, a Roma, la prima rassegna mai realizzata in un centro commerciale, “Libri al centro” a Cinecittà, “conPasolini”, “Nel baule” al Maxxi; a Ragusa, il festival letterario «A tutto volume». È stato editor del “Festival dell’economia” di Trento. Ha ideato e realizzato il “Tour del Brutto dell’Appia Antica”. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore comunicazione di Confindustria e direttore relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma, dove è stato anche docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo.

Foto Maurizio Riccardi Agr, libreria Nuova Europa I Granai.