Roberto Ippolito Abusivi Chiarelettere America Oggi 7 dicembre 2014
Roberto Ippolito 'Abusivi' Chiarelettere 'America Oggi' 7 dicembre 2014

Su “America Oggi” Niccolò D’Aquino domenica 7 dicembre 2014 scrive : “È appena uscito un libro che ho letto in poche ore, tra risate irrefrenabili anche se amare e un miscuglio tra montante irritazione e sconsolata indignazione. Il titolo è secco e implacabile: ‘Abusivi’. Il sottotitolo spiega: ‘La realtà che non vediamo. Genio e sregolatezza degli italiani’. Per quanto lungo, però, questo sottotitolo non prepara il lettore a ciò che troverà nelle 144 pagine di questo volume edito da Chiarelettere (euro 13) e scritto da Roberto Ippolito, giornalista e scrittore di lungo corso ormai specializzatosi nella denuncia dei mali italiani”.

“America Oggi”, che è l’unico quotidiano in lingua italiana pubblicato negli Stati Uniti, nato nel 1988 e venduto nelle edicole, afferma poi che il sottotitolo di “Abusivi” è “minimalista rispetto allo sconcertante elenco degli abusi compiuti ogni giorno in Italia impunemente e sotto gli occhi delle cosiddette autorità, queste ultime talora loro stesse protagoniste del malcostume”.

D’Aquino aggiunge: “C’è di tutto nella lista di Ippolito, e tutto è documentato e inconfutabile. Praticamente non c’è settore che non sia toccato: dai dentisti (oltre 15mila in tutto il Paese, pazzesco) ai panettieri ai ristoratori ai veterinario alle pompe funebri (se avete dei cari sepolti in Italia andate ogni tanto a controllare la tomba: potreste scoprire che i resti dei vostri familiari sono spariti, sostituiti dalle spoglie di altri cari estinti) ai riciclatori di rifiuti inquinanti. Il catalogo è davvero onnicomprensivo. Particolarmente nutrito nel campo della sanità e della salute pubblica”.

Ci sono anche “i parcheggiatori abusivi nel libro di Ippolito” ma, fa presente il quotidiano, “fanno quasi tenerezza, a confronto con il malaffare più serio”.

Facendo riferimento a quanto si legge nelle prime pagine di “Abusivi”, Niccolò D’Aquino rileva che “sbaglia chi pensa che, in fondo, chi viola la legge lo fa perché spinto dalla crisi economica che ormai dura danni”. La domanda del titolo della lunga recensione, “La crisi come alibi?”, è pertanto retorica.

D’Aquino conclude così l’articolo: “Di solito, quando segnalo un libro italiano su ‘America Oggi’ lo faccio anche perché penso che valga la pena tradurlo in inglese, in modo che i lettori americani lo leggano. Nel caso di ‘Abusivi’ devo confessare che proverei vergogna a far sapere quanto, nel Paese delle oltre centomila leggi, la leggi sia disattesa. Mi direte, però, che tanto all’estero già lo sanno. E allora, via con la traduzione se qualche editore a stelle e strisce è disponibile. Poi, negli scaffali delle librerie americane ci sarà da scegliere dove metterlo: tra gli horror, la fantascienza o i comici?”

 






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