Azar Nafisi e Roberto Ippolito autore di “Delitto Neruda” (Chiarelettere) 9 dicembre 2022 Libreria Nuova Europa I Granai, Roma
Azar Nafisi e Roberto Ippolito autore di “Delitto Neruda” (Chiarelettere), venerdì 9 dicembre 2022 Libreria Nuova Europa I Granai, Roma

Azar Nafisi con “Delitto Neruda”

La poesia considerata sovversiva nelle pagine del libro pubblicato da Chiarelettere che smentisce la morte naturale di Pablo Neruda con il golpe di PInochet. L’ostilità delle dittature nei confronti degli scrittori nelle parole dell’autrice iraniana pronunciate nell’incontro di venerdì 9 dicembre 2022 nella Libreria Nuova Europa I Granai, a Roma. Dalla drammatica situazione della sua Teheran (protagonista del libro che l’ha resa celebre, “Leggere Lolita a Teheran” edito in Italia da Adelphi come i successivi) alle oppressioni dei regimi totalitari le sue severe riflessioni. La cultura è un bersaglio perché “persegue la verità, i grandi scrittori non giudicano, capiscono”. Sono “visti come un pericolo” e perciò da annientare. Il drammatico caso di Salman Rushdie, gravemente ferito in un attentato quattro mesi fa dopo essere stato perseguitato da una fatwa, l’istigazione a ucciderlo, è emblematico: “Ma questo uomo e tutti gli scrittori uccisi o tenuti a languire in carcere cosa hanno in mano? Hanno delle armi, delle milizie? No, non hanno nulla. E allora quanto devono essere importanti per i regimi le loro parole se non devono vivere”. Un tragico filo lega le ditatture: “Tutti i campi di concentramento sono pieni di poeti e scrittori” ricorda Azar Nafisi.