Roberto Ippolito e Dacia Mariani 11 novembre 2013 Foto Giorgio Maiozzi Uthopia
Roberto Ippolito e Dacia Mariani 11 novembre 2013 Foto Giorgio Maiozzi Uthopia

tanto “Ignoranti”. L’incredibile offesa che gli italiani fanno a se stessi con il diffuso decadimento della cultura, al centro del libro di Roberto Ippolito pubblicato da Chiarelettere,  è il tema analizzato dalla scrittrice Dacia Maraini sul “Corriere della Sera” di martedì 14 gennaio 2014, con la nota intitolata “Tutelare la bellezza per creare occupazione”.

”Prendo qualche dato fornito da Roberto Ippolito, autore del lucido e informatissimo libro Ignoranti” scrive Dacia Maraini per documentare il quadro nazionale, con alcune punte positive importanti come i 475mila visitatori della Biennale d’arte di Venezia o il numero di addetti della cultura a Torino doppio dei dipendenti Fiat. Ma “purtroppo spesso la trascuratezza e la speculazione allontanano i turisti, fino a impoverire intere zone di alta qualità artistica”.

La scrittrice evidenzia la scarsa partecipazione degli italiani alla vita culturale denunciata da Ippolito. E fa risaltare quanto “Ignoranti” documenta: “Fra gli ultimi per laureati, per quantità di lettori, abbiamo una dispersione scolastica da paese sottosviluppato e la scuola è degradata”.

E ancora: “E’ chiaro che lì dove la bellezza è tutelata e protetta, dove l’accoglienza è garantita con visite guidate, vendita di libri, presenza di bar e ristoranti, la gente accorre. Dove c’è abbandono e cattiva gestione, la gente scappa”.

Dacia Maraini ricorda anche un episodio personale: “Non posso scordare la risposta di una studentessa vietnamita alla mia domanda del perché studiassero una lingua lontana e poco potente come l’italiano: ‘Perché siete la più grande potenza culturale del mondo!’. Accidenti, mi sono detta, possibile che lo pensino i vietnamiti e da noi nessuno ci faccia caso?”.    

 

(Dacia Mariani con Roberto Ippolito nella foto di Giorgio Maiozzi Uthopia)





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