ATTENZIONE NUOVE DATE: BRINDISI 20 SETTEMBRE 2024 E LECCE 21 SETTEMBRE
(Comunicato stampa)
“Delitto Neruda” di Roberto Ippolito in tour nella ricorrenza della morte del poeta
Brindisi, Lecce e Frascati i prossimi eventi. Nelle due città pugliesi venerdì 6 e sabato 7 settembre per “Metti un libro a teatro”. Sui Castelli Romani giovedì 12 a “Libri in Osteria” proprio dove Pablo Neruda acquistò le dolci olive verdi locali celebrate poi nei suoi versi
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Appuntamenti dentro la storia. Sono quelli in programma con il tour di “Delitto Neruda”, il libro di Roberto Ippolito pubblicato da Chiarelettere che smentisce la versione ufficiale della morte di Pablo Neruda per il cancro alla prostata e sono previsti in coincidenza con la ricorrenza dei cinquantuno anni della sua fine. Venerdì 6 settembre 2024 a Brindisi e sabato 7 a Lecce si svolgono due eventi per “Metti un libro a teatro” promossi da Ergo Sum con il riconoscimento del ministero della cultura. Giovedì 12 settembre conversazione per “Libri in Osteria” a Frascati dove il poeta acquistò le olive verdi locali celebrate poi nei suoi versi.
Queste dunque le tappe per il libro di Roberto Ippolito, sulla cui copertina si legge “Il poeta premio Nobel ucciso dal golpe di Pinochet”:
venerdì 6 settembre ore 19.00 Brindisi, al Chiostro del Museo Ribezzo, in Piazza Duomo 7, collaborazione con Ergo Sum del Polo Biblio-Museale di Brindisi e del Museo Ribezzo;
sabato 7 settembre ore 19.00 Lecce, al Chiostro della Biblioteca Bernardini, ex convitto Palmieri, in Piazzetta Carducci, collaborazione con Ergo Sum del Polo Biblio-Museale di Lecce;
giovedì 12 settembre ore 18.00 Frascati, all’Osteria dell’Olmo in Piazza dell’Olmo 3 per “Libri in Osteria” rassegna ideata e curata da Emanuela Bruni.
Ingresso libero. Per le prime due tappe contribuisce la libreria Giunti al Punto di Brindisi, per la terza interviene la Ubik Cavour Frascati.
A Brindisi e Lecce, attraverso immagini, video e foto, Roberto Ippolito proporrà il racconto di “Delitto Neruda”. Si è proiettati sulla scena dei fatti: sulla base di documenti e testimonianze, l’autore ricostruisce l’impossibilità della fine per cause naturali. Pablo Neruda morì il 23 settembre 1973, appena dodici giorni dopo il sanguinoso golpe di Augusto Pinochet che cancellò la democrazia in Cile. Oltre a essere passati cinquantuno anni, quest’anno ricorre il centenario della sua celebre raccolta “Venti poesie d’amore e una canzone disperata” pubblicata appena ventenne.
Proprio la straordinaria popolarità di Neruda era temuta dalla dittatura appena insediata: era una spina nel fianco. Roberto Ippolito ha concepito il libro con un’ampia inchiesta internazionale. “Questa opera è un anticipo della verità giudiziaria che in Cile si è voluto nascondere per diversi motivi e interessi” afferma Rodolfo Reyes, nipote di Neruda e avvocato rappresentante legale dei familiari, al lavoro con determinazione insieme all’avvocato Elisabeth Flores per ottenere una sentenza della magistratura che finalmente certifichi formalmente il delitto.
I fatti che lo provano, afferma Ippolito, sono davvero tanti, come la falsità del certificato medico di morte, l’attività svolta fino all’ultimo e il batterio letale trovato nel corpo. Uno dopo l’altro verranno illustrati in pubblico.
A Frascati la dettagliata ricostruzione scaturirà dalla conversazione con Emanuela Bruni nella sua rassegna “Libri in Osteria” in un luogo conviviale per definizione, l’Osteria dell’Olmo, che assume anche un forte valore simbolico. È distante soltanto pochi metri dall’Osteria Puglisi, non più esistente, davanti alla quale Pablo Neruda esule comprò nell’autunno 1951 le olive, come risulta da una fotografia di Antonello Trombadori, intellettuale all’epoca attivo nel Partito comunista. In un’altra foto Neruda è ritratto seduto a un tavolino dell’Osteria Puglisi. Potrebbe essere stato accompagnato a Frascati da uno o più amici del mondo culturale italiano. A Roma era legato a Renato Guttuso e fra gli altri incontrava Alberto Moravia e Elsa Morante.
Ai Castelli Romani emerge tutta la sua passione per la vita, nei suoi vari aspetti: “Dolci olive verdi di Frascati, / nitide come puri capezzoli / fresche come gocce di oceano, / concentrata essenza terrestre!”: comincia così la poesia “I frutti” contenuta nella raccolta “L’uva e il vento”.
L’incontro è dunque anche l’occasione per tratteggiare la figura di Neruda, poeta della vita, dell’amore e dell’impegno civile. La sua penna fu costretta a fermarsi con il golpe di Pinochet. Ma la sua poesia supera i limiti del tempo.
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Fotografia Libreria Nuova Europa I Granai, Roma