Non era mai successo. È un libro il protagonista dell’assemblea nazionale della Fiaip, la Federazione italiana agenti immobiliari professionisti. Il libro è “Abusivi” di Roberto Ippolito, pubblicato da Chiarelettere. Partendo dalle denunce contenute nelle sue pagine, la Fiaip centra i lavori del suo organo più importante su “Abusivismo e legalità” giovedì 12 novembre 2015 nel Palazzo dei congressi in Piazza Adua a Firenze. Ippolito interviene nel pomeriggio dopo la relazione del presidente Paolo Righi e i saluti del sindaco Dario Nardella.
Con “Abusivi” viene indicata la stima di 450 milioni come giro d’affari degli agenti immobiliari non in regola. Ippolito afferma che “in alcune zone del Nord la situazione è molto grave” e fa presente che “ovviamente ogni abusivo si muove a modo suo, cercando piccoli o grandi affari poco limpidi, in solitudine o al servizio in nero di finte agenzie immobiliari”.
L’assemblea (che si svolge a metà mandato della presidenza in carica) è chiamata dunque a valutare uno scenario così pesante. Righi invoca “una mano più ferma nella lotta agli abusivi”. Nella discussione intervengono fra gli altri Antonio Catricalà, ex viceministro dell’economia e presidente dell’Oam, Organismo competente per gli elenchi degli agenti finanziari e dei mediatori creditizi, Leandro Cuzzocrea, generale di brigata comandante guardia di finanza di Firenze,e il senatore Maurizio Gasparri. Modera Andrea Pancani.

Foto Maurizio Riccardi Agr

IL LIBRO
Roberto Ippolito “Abusivi. La realtà che non vediamo. Genio e sregolatezza degli italiani”, Chiarelettere

Dall’ultima di copertina
“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri, ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”
Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura

Dal risvolto di copertina
L’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi, macelli abusivi, studi medici abusivi, meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti senza patente abusivi, perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Roberto Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani.
A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.
Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.
Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.