Dialogo con Giuliano Giubilei al Festival dell’Unità a Roma sul mio libro pubblicato da Chiarelettere. Organizzazione Libreria Nuova Europa I Granai. Foto Maurizio Riccardi Agr

Un libro che, grazie ai tanti dati e agli oltre cento documenti tirati fuori, agita l’opinione pubblica e solleva con precisione problemi enormi. “Eurosprechi” di Roberto Ippolito, pubblicato da Chiarelettere, diventa protagonista alle 19.00 di domenica 24 settembre 2017 al Festival dell’Unità a Roma, nell’ex Mattatoio di Testaccio oggi Città dell’altra economia in Largo Dino Frisullo. Si tratta di un vero e proprio faccia a faccia con la politica: l’autore, ospite della manifestazione del Partito democratico, dialoga con Giuliano Giubilei, popolare volto del Tg3, con l’organizzazione della Libreria Nuova Europa I Granai.

La domenica è una giornata di forte richiamo per la Festa e rappresenta quindi un’occasione per un ampio confronto con chi opera nelle istituzioni e nella società. Ippolito, nella conversazione con Giubilei, propone i contenuti del libro che fa venire alla luce e rende di dominio pubblico sprechi miliardari spaventosi dell’Unione Europea: autostrade con poche auto dopo gli investimenti, aeroporti costruiti e poi deserti, tonno pagato sei volte di più, dipendenti gratificati da un’indennità extra anche se malati, proliferazione degli enti perfino con nomi simili, un immobile su cinque posseduto nel mondo non adoperato. I soli errori inficiano il 4,4 per cento di tutti i pagamenti.

“Eurosprechi” mette nero su bianco che, così com’è, l’Unione non funziona, è un sogno rovinato. Fa rabbia che la casa comune, creata per assicurare una vita migliore ai suoi cittadini, butti via con i soldi se stessa. Dagli innumerevoli episodi raccontati dettagliatamente emerge un’Europa che annaspa nelle piccole convenienze quotidiane con grandi costi. Ci sono sperperi senza fine che nessuno potrebbe mai neanche immaginare. Con un paradosso: il bilancio è in disavanzo e il tetto di Maastricht non impensierisce.

All’ex Mattatoio, domenica 24 settembre, si guarda anche al futuro. Chi crede nell’Unione Europea non può chiudere gli occhi, non deve: gli eurosprechi sono troppi e troppo abbondanti. Gli europeisti sono davvero impegnati per togliere pretesti all’azione disgregatrice? L’Unione può superare le resistenze e crescere se, oltre a ritrovare la forza dello slancio ideale e una visione solidale, affronta adeguatamente la questione dei soldi. Gli eurosprechi sono un macigno sulla strada di chi vuole gridare ancora: viva l’Europa!

Foto Maurizio Riccardi Agr alla libreria Nuova Europa I Granai, Roma

 

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