Finisce l’anno scolastico. Ma sembra impossibile la fine di certi problemi. I soliti. Come quelli delle classi pollaio: le classi stipate di studenti, mentre pesa il taglio avvenuto in tre anni di 87mila insegnanti e 43.500 dipendenti amministrativi, tecnici e ausiliari. Così da qualche parte scatta la ricerca affannosa di aule. Dove accade? Non importa. È l’Italia di “Ignoranti”. Con questo titolo, il libro di Roberto Ippolito, pubblicato da Chiarelettere, denuncia la grande avarizia del paese, al ventiduesimo posto su 27 per la spesa pubblica per l’istruzione in rapporto al prodotto interno lordo, e il grave arretramento del sapere e della cultura.














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