Paestum, non troppo lontani. Ogni ospite del Club Modè a Vibonati aveva il suo programma della giornata. Ma per tutti arriva la stessa sorpresa: non è possibile stare in questo villaggio turistico. E per forza di cose avviene il trasferimento da un’altra parte.

Il motivo è il sequestro del Club Modè disposto dalla guardia di finanza: l’imputazione è di essere totalmente abusivo. Nulla è giudicato in regola: né i sedici manufatti né il ristorante e il bar. E nemmeno l’oggetto dei desideri: la piscina.

Il villaggio, privo delle autorizzazioni urbanistiche ed edilizie, si trova nel cuore del parco del Cilento, in un’area sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale. Ed è quindi in una zona ricca di fascino che i vacanzieri si sono scoperti all’improvviso abusivi: si sono trovati cioè dove (inconsapevolmente) non potevano stare.

Accade alla fine di agosto. Anno 2012. Cioè un anno in cui il turismo italiano registra dati tutt’altro che confortanti. I bilanci resi noti nelle prime tre settimane di settembre sono molto negativi. Prima la Federalberghi con il suo presidente Bernabò Bocca parla di calo del fatturato del 10% nei primi otto mesi dell’anno e della perdita del 2,5% dei dipendenti. Poi l’Unioncamere stima una forte contrazione dei turisti italiani e le presenze nelle strutture ricettive scese a luglio dell’1,4% e ad agosto del 3,7%.

Che l’abusivismo faccia male al turismo dovrebbe essere evidente a tutti da anni e anni. Ma la sua avanzata sembra irresistibile. In tutti i modi possibili. A Bologna, per esempio, il sindaco Virginio Merola rivela i risultati di un censimento svolto dall’amministrazione comunale: 100 gazebo, dehors e tavolini all’esterno sono abusivi su 603 locali che svolgono l’attività anche per strada. Cioè uno su sei.

Merola sottolinea che gli abusivi non hanno presentato alcuna domanda per poter occupare il suolo pubblico. E, promettendo multe e rimozioni, constata: “C’è stata una caduta del rispetto delle norme”.

Che la bellezza delle città italiane, eccezionale possibile attrazione per i turisti planetari, sia spesso deturpata da strutture irregolari fuori dai locali non dovrebbe essere una novità. Così come è ferita da certe invasioni di auto. A Roma accanto alle seicentesche fontane della suggestiva piazza Farnese (in teoria) chiusa al traffico sono spesso parcheggiati, oltre ad auto private, perfino i mezzi dell’Ama, l’azienda municipale per i rifiuti. Nella capitale c’è chi tenta di ottenere dal sindaco Gianni Alemanno un adeguato contrasto ai tavolini selvaggi.

Ma forse è veramente arduo riuscire a contrastare l’abusivismo in tutte le sue forme. Del resto sembra che il procuratore della repubblica di Bari Antonio Laudati lavori in un palazzo abusivo. Però sequestrato dagli stessi magistrati.