Stefano Petrocchi e Roberto Ippolito finale 2014 Premio Strega Ninfeo Villa Giulia foto Giovanni Currado Agr
Stefano Petrocchi e Roberto Ippolito finale 2014 Premio Strega Ninfeo Villa Giulia foto Giovanni Currado Agr


Lì per lì la situazione può mettere in ansia. Tutta l’attenzione è per “La polveriera”. E la questione finisce nelle mani di “Abusivi”. Insomma a San Benedetto del Tronto alle 18.00 di sabato 13 dicembre 2014 accade qualcosa di molto particolare, con tanti misteri da chiarire: Stefano Petrocchi presenta il suo romanzo sul Premio Strega intitolato appunto “La polveriera”, pubblicato da Mondadori, in una conversazione con Roberto Ippolito, autore del libro “Abusivi”, edito da Chiarelettere.

Il compito di coordinarli, all’Auditorium Tebaldini, in via Alcide D Gasperi 124, è affidato a Mimmo Minuto, promotore dell’appuntamento nell’ambito del ciclo “Incontrando…” con la sua libreria La Bibliofila insieme al Comune di San Benedetto del Tronto e a “I luoghi della scrittura”.

Petrocchi è direttore della Fondazione Bellonci che dà vita al riconoscimento letterario più ambito e proprio per questo più combattuto. Ippolito, a cui si devono libri d’inchiesta di grande impatto, è un giurato del Premio Strega come componente degli Amici della domenica. Premio che “è da sempre un formidabile contenitore di storie, perlopiù a sfondo giallo”, come afferma Petrocchi. Il quale aggiunge: “Beninteso, non il giallo oro che lo zafferano dona all’omonimo liquore. Se c’è una tonalità appropriata, è piuttosto quella sulfurea delle grandi macchinazioni”. Tanto che la fondatrice Maria Bellonci “scriveva di possedere ben chiara ‘la percezione di aver architettato una polveriera’”.

Con “La Polveriera” e con i documenti ritrovati negli armadi, l’incontro di San Benedetto del Tronto promette sorprendenti ricostruzioni delle lotte per conquistare la vittoria. E c’è anche un antefatto, nello stesso Auditorium Tebaldini, esattamente 24 ore prima: alle 18.00 di venerdì 12 dicembre con un insolito scambio di ruoli è Petrocchi a discutere il libro di Ippolito “Abusivi”.

 

Roberto Ippolito “Abusivi. La realtà che non vediamo. Genio e sregolatezza degli italiani”, Chiarelettere

Dall’ultima di copertina

“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri, ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”

Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura

 

Dal risvolto di copertina

L’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi, macelli abusivi, studi medici abusivi, meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti senza patente abusivi, perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Roberto Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani.

A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.

Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.

Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.

 

Roberto Ippolito è un giornalista e scrittore. Autore dei bestseller “Evasori” (Bompiani), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani) e “Ignoranti” (Chiarelettere). È direttore di festival letterari a Ragusa, a Cinecittà e al Maxxi a Roma. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.

 

 

 


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