“Si è accomodato sulla panchina” e ha risposto alle domande di Simone Di Biasio: con un’intervista alla testata on line “Reader’s Bench”, Roberto Ippolito va al cuore delle questioni analizzate e documentate con il suo libro “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere. Ecco che cosa ha detto.
L’ignoranza ha influenzato il voto?
“Il guaio è non averlo influenzato. Istruzione e cultura sono state ai margini della campagna elettorale”.
Le priorità erano considerate altre?
“Un capitolo del libro descrive il fuggifuggi dall’università: dal 2003 meno giovani immatricolati. Ma nessuno ne parla: la questione è quindi ritenuta irrilevante”.
I laureati fuggono all’estero: verità o leggenda?
“I laureati sono pochi ma stentano a lavorare e a ottenere un beneficio economico. Il sapere non è premiato perché non interessa”.
Che futuro si sta costruendo così?
“Non costruiamo il futuro, lo peggioriamo. Dove va un paese che non si prepara? Dove va con una classe dirigente che non legge?”.
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“L’offerta è più larga e variegata (ma fare libri costa). Manca però una politica per promuovere la lettura”.
Simone Di Biasio definisce “Ignoranti” di Ippolito “un libro che i deboli di cuore non dovrebbero mai leggere”. Offre su “Reader’s Bench” alcune pillole: affermazioni e dati estratti dalle pagine, avvertendo che “tutte le notizie riportate” sono “assolutamente vere, documentate” e che “ogni paragrafo del volume è un colpo al cerchio (del sistema) e alla vecchia botte (del Paese)”.
Viene anche ripresa una frase del presidente degli Stati Uniti Barack Obama, contenuta nell’ultima di copertina: “Tagliare il deficit riducendo gli investimenti nell’innovazione e nell’istruzione è come alleggerire un aereo troppo carico togliendo il motore”.
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