Roberto Ippolito Abusivi Chiarelettere Il salvagente 2 dicembre 2014
Roberto Ippolito 'Abusivi' Chiarelettere 'Il salvagente' 2 dicembre 2014

Il settimanale “Il Salvagente” dedica, con il numero in edicola da martedì 2 dicembre 2014, cinque pagine a “Abusivi”, il libro di Roberto Ippolito pubblicato da Chiarelettere. L’intervista all’autore, firmata da Enrico Cinotti, è intitolata “L’unica nostra regola? Siamo allergici alle regole”. Il periodico definisce il libro di Ippolito “un lungo e documentato viaggio” compiuto “nell’Italia delle illegalità, pubbliche e private, dove a rimetterci è la sicurezza del territorio, dei consumatori e dell’intero sistema economico”.

Una delle domande dell’intervista riguarda gli abusi edilizi e il dissesto idrogeologico. Risponde Ippolito: “il libro rileva un’ulteriore avanzata dell’abusivismo edilizio. Quando parliamo di abusivismo siamo soliti pensare al passato e che le conseguenze che oggi paghiamo sono causate da irregolarità passate. Purtroppo questa piaga è quanto mai attuale e ogni anno si allarga sempre di più. Solo nel 2014 si sono realizzati 26mila nuovi abusi edilizi, un numero pressoché simile al 2013. Nonostante i morti si continua a costruire ovunque, in spregio a qualsiasi norma”.

 

Roberto Ippolito “Abusivi. La realtà che non vediamo. Genio e sregolatezza degli italiani”, Chiarelettere

 

Dall’ultima di copertina

“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri,

ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”

Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura

 

Dal risvolto di copertina

L’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi, macelli abusivi, studi medici abusivi, meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti senza patente abusivi, perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Roberto Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani.

A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.

Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.

Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.

 

Roberto Ippolito è un giornalista e scrittore. Autore dei bestseller “Evasori” (Bompiani), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani) e “Ignoranti” (Chiarelettere). È direttore di festival letterari a Ragusa, a Cinecittà e al Maxxi a Roma. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.






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