Maxxi invito Lina Wertmuller Nel baule curato da Roberto Ippolito 24 luglio 2014
Maxxi invito Lina Wertmuller Nel baule curato da Roberto Ippolito 24 luglio 2014

Il fratellino maggiore, Enrico, rientrò nella villetta di Francavilla al Mare “piangendo come una fontana”. Era stato preso in giro per un insolito cappellino comprato dalla mamma, un copricapo da esploratore. “Io avrò avuto sì e no quattro anni” ricostruisce la regista e sceneggiatrice Lina Wertmuller, svelando la sua reazione: individuato “il responsabile dell’affronto”, trovato “seduto sulle sbarre metalliche” di una balaustra con il suo “odiato sederino” proteso all’indietro, “lo azzannai con una tale violenza da penetrargli nella carne”.

La spropositata vendetta compiuta da piccola è una delle pagine che vengono tirate fuori cercando “Nel baule”. È questo il nome dell’evento ideato e curato dallo scrittore e giornalista Roberto Ippolito che alle 19.00 di giovedì 24 luglio 2014 accoglie Lina Wertmuller al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, in via Reni 4a a Roma, con ingresso libero. “Nel baule” propone, spiega il sottotitolo, “ricordi e autobiografie” dei protagonisti della cultura: le storie professionali e private sono contenute nei libri scritti da loro stessi. Nel caso della Wertmuller “Tutto a posto e niente in ordine”, pubblicato dalla Mondadori, di cui l’attrice Nicoletta Della Corte legge alcuni brani rovistando in una vecchia cassa da viaggio.

La rassegna arriva al terzo appuntamento, dopo Gianni Berengo Gardin e Dacia Maraini. Il successivo, giovedì 31 luglio sempre alle 19.00, è con Chiara Valerio, autrice di “Spiaggia libera tutti”, edito dalla Laterza. Come palcoscenico è utilizzata l’installazione vincitrice della gara internazionale Yap per architetti under 35, una grande parete in legno con sfere di plastica riciclata “Otto e mezzo” realizzata da Orizzontale.

Conversando con Ippolito al Maxxi, Lina Wertmuller offre l’autoritratto di “una gran rompiscatole”. È lei, con buonumore e autoironia, a definirsi così. E non solo per la replica del morso dato a quattro anni, ovvero un bel “mozzico” all’indice di Luciano De Crescenzo che continuava a evidenziare le frasi recitate. O per “un cazzotto” sferrato all’organizzatore di un film che “desiderava fare la comparsa in una scena” e il “pugno sul naso” a un macchinista importuno.

Essere rompiscatole vuol dire in realtà avere una cura infinita di tutto ogni giorno: come disse a quel macchinista, “se uno lavora dove si fa dell’arte, perché questo noi facciamo, deve avere prima di tutto rispetto per l’arte”. Dialogando con Ippolito, la Wertmuller recupera episodi e situazioni di una carriera straordinaria: dalla passione per il teatro, con la collaborazione con Giorgio De Lullo e Garinei&Giovannini, alle pellicole che l’hanno fatta conoscere in tutto il mondo, come “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, “Film d’amore e d’anarchia”, “Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto”. Nel 1976 è la prima donna a ottenere la nomination per l’Oscar con “Pasqualino Settebellezze”.

È un’imprevedibile confessione in pubblico quella stimolata da Ippolito in programma giovedì 24 luglio nella piazza del Maxxi, di cui è presidente Giovanna Melandri. Grazie alla voce narrante di Nicoletta Della Corte, che mette le mani “Nel baule”, si scoprono momenti significativi del cammino della regista. Si parla dei compagni di avventure uniche: Federico Fellini, Marcello Mastroianni, Gianfranco Zeffirelli, Mariangela Melato, Giancarlo Giannini. E dello scenografo e costumista Enrico Job: il marito, “l’uomo più importante che mi sia capitato di incontrare”.

“Nel baule” è inserito in “Play with Yap”, il programma estivo del Maxxi di approfondimenti e svaghi. Con Chiara Valerio giovedì 31 luglio si chiude la prima fase della rassegna. Dopo la pausa delle vacanze, si riprende giovedì 18 settembre con Ferdinando Scianna (”Visti & scritti”, Contrasto). Poi il 25 Pupi Avati (“La grande invenzione. Un’autobiografia”, Rizzoli), l’8 ottobre Filippo La Porta (“Roma è una bugia”, Laterza) e il 9 Gianrico e Francesco Carofiglio (“La casa nel bosco”, Rizzoli).

Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, ha conosciuto un nuovo successo con “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere, dopo i bestseller “Evasori” e “Il Bel Paese maltrattato”, entrambi editi da Bompiani. Organizzatore di eventi culturali, è il direttore editoriale del festival letterario di Ragusa “A tutto volume” e di “Libri al centro”, il primo evento di una settimana mai realizzato in un centro commerciale, Cinecittàdue a Roma. Ha curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”. E’ stato direttore della comunicazione della Confindustria e delle relazioni esterne della Luiss, dove ha insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.

Foto Maurizio Riccardi Agr





Guarda le gallerie fotografiche