Ognuno un brano. Gli studenti dell’istituto d’istruzione superiore statale Leon Battista Alberti di Roma si avvicendano nella lettura del libro di Roberto Ippolito “Eurosprechi”, pubblicato da Chiarelettere. Poi è lo stesso autore a far ascoltare una parte. Successivamente descrive il contenuto e apre il dialogo.

L’iniziativa, alle 11.00 di lunedì 14 ottobre 2016, nella sede di Viale della Civiltà del lavoro 4, all’Eur, è programmata nell’ambito di “Libriamoci”, le “giornate di lettura nelle scuole” promosse dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, attraverso il Centro per il libro e la lettura, e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la Direzione generale per lo studente. Ed è realizzata all’Istituto Alberti grazie all’impegno dei porofessori Antonella Rossi, Caterina Di Pietro e Luca Malgioglio.

Le pagine di Roberto Ippolito danno l’opportunità ai giovani di ragionare sul futuro del continente. “Eurosprechi” fa venire alla luce e rende di dominio pubblico sprechi miliardari spaventosi dell’Unione Europea: autostrade con poche auto dopo gli investimenti, aeroporti costruiti e poi deserti, tonno pagato sei volte di più, dipendenti gratificati da un’indennità extra anche se malati, proliferazione degli enti perfino con nomi simili, un immobile su cinque posseduto nel mondo non adoperato. I soli errori inficiano il 4,4 per cento di tutti i pagamenti.

Il libro di Ippolito, letto all’istituto Alberti con gli studenti per “Libriamoci”, mette nero su bianco che, così com’è, l’Unione non funziona, è un sogno rovinato. Fa rabbia che la casa comune, creata per assicurare una vita migliore ai suoi cittadini, butti via con i soldi se stessa. Dagli innumerevoli episodi raccontati dettagliatamente emerge un’Europa che annaspa nelle piccole convenienze quotidiane con grandi costi. Ci sono sperperi senza fine che nessuno potrebbe mai neanche immaginare. Con un paradosso: il deficit di bilancio balza al 4,8 per cento, molto oltre il tetto di Maastricht.

Chi crede nell’Unione Europea non può chiudere gli occhi, non deve: gli eurosprechi sono troppi e troppo abbondanti. Gli europeisti sono davvero impegnati per togliere pretesti all’azione disgregatrice? L’Unione può superare le resistenze e crescere se, oltre a ritrovare la forza dello slancio ideale e una visione solidale, affronta adeguatamente la questione dei soldi. Gli eurosprechi sono un macigno sulla strada di chi vuole gridare ancora: viva l’Europa!

Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, ha pubblicato con Chiarelettere i libri di successo Ignoranti (2013) e Abusivi (2014). In precedenza ha firmato “Evasori” (Bompiani 2008), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani 2010) e altri titoli con Laterza. È organizzatore culturale. Fra gli eventi diretti, a Roma, la prima rassegna mai realizzata in un centro commerciale, “Libri al centro” a Cinecittà, “conPasolini”, “Nel baule” al Maxxi; a Ragusa, il festival letterario «A tutto volume». È stato editor del “Festival dell’economia” di Trento. Ha ideato e realizzato il “Tour del Brutto dell’Appia Antica”. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore comunicazione di Confindustria e direttore relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma, dove è stato anche docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo.

Foto Maurizio Riccardi Agr, libreria Nuova Europa I Granai, Roma.