Alle 20.30 a Bagnaria Arsa (Udine), conduce Gianpaolo Carbonetto

Bene? E in quali casi male? Come vengono spesi i soldi dei cittadini europei? Si discute delle opere dell’Unione Europea, utili e no, sulla base del libro di Roberto Ippolito “Eurosprechi”, pubblicato da Chiarelettere. L’appuntamento è in Friuli: a Bagnaria Arsa, in provincia di Udine, nell’ex Scuola in Piazza San Giorgio 15 alle 20.30. L’incontro è organizzato dal Comitato No Tav Bagnaria ed è condotto da Gianpaolo Carbonetto, caporedattore del “Messaggero Veneto”.

Il libro di Ippolito fa venire alla luce e rende di dominio pubblico sprechi miliardari spaventosi dell’Unione Europea: autostrade con poche auto dopo gli investimenti, aeroporti costruiti e poi deserti, tonno pagato sei volte di più, dipendenti gratificati da un’indennità extra anche se malati, proliferazione degli enti perfino con nomi simili, un immobile su cinque posseduto nel mondo non adoperato. I soli errori inficiano il 4,4 per cento di tutti i pagamenti.

“Eurosprechi”, che viene presentato a Bagnaria Arsa, mette nero su bianco che, così com’è, l’Unione non funziona, è un sogno rovinato. Fa rabbia che la casa comune, creata per assicurare una vita migliore ai suoi cittadini, butti via con i soldi se stessa. Dagli innumerevoli episodi raccontati dettagliatamente emerge un’Europa che annaspa nelle piccole convenienze quotidiane con grandi costi. Ci sono sperperi senza fine che nessuno potrebbe mai neanche immaginare. Con un paradosso: il bilancio è in disavanzo e il tetto di Maastricht non impensierisce.

La sera di venerdì 3 marzo, con il Comitato No Tav, si ragiona sulle conseguenze di quello che accade. Chi crede nell’Unione Europea non può chiudere gli occhi, non deve: gli eurosprechi sono troppi e troppo abbondanti. Gli europeisti sono davvero impegnati per togliere pretesti all’azione disgregatrice? L’Unione può superare le resistenze e crescere se, oltre a ritrovare la forza dello slancio ideale e una visione solidale, affronta adeguatamente la questione dei soldi. Gli eurosprechi sono un macigno sulla strada di chi vuole gridare ancora: viva l’Europa!