Roberto Ippolito autore di 'Delitto Neruda' Chiarelettere 5 settembre 2020

Parole da ricordare nella giornata mondiale della poesia. Pronunciate durante la perquisizione a Isla Negra, tre giorni dopo il colpo di stato di Augusto Pinochet dell’11 settembre 1973. Passeranno poi soltanto altri nove giorni e Neruda morirà. Ma come? Il certificato medico che attribuisce il decesso al cancro alla prostata è falso. Delle reali cause della morte del poeta con la dettagliata ricostruzione contenuta nel libro “Delitto Neruda”, pubblicato da Chiarelettere, si parlerà martedì 23 marzo 2021 alle 15.00 ora del Cile e alle 19.00 in Spagna e Italia nella diretta intercontinentale Facebook organizzata dalla Fundación Internacional Baltasar Garzón (Fibgar). Parteciperanno tutti coloro che da anni si battono per ottenere una sentenza della magistratura cilena sulla fine del poeta: Rodolfo Reyes, nipote e avvocato querelante rappresentante legale della famiglia, Elisabeth Flores, avvocato della famiglia, Eduardo Contreras, avvocato del Partito Comunista del Cile, e come moderatore Rodrigo Lledó, direttore della Fibgar e ex Capo dell’Area Giuridica del Programa de derechos humanos del Cile. Titolo dell’evento: “Neruda: la verità negata”.

— Comunicato stampa della Fundación Internacional Baltasar Garzón, versione italiana (in basso quella spagnola) —

Neruda: la verità negata. Nipote e avvocati parlano di “Delitto Neruda”

Martedì 23 marzo alle 15.00 in Cile e alle 19.00 in Spagna e Italia avrà luogo una conversazione organizzata dalla Fundación Internacional Baltasar Garzón (Fibgar) che vedrà la partecipazione di Rodolfo Reyes, nipote di Pablo Neruda e avvocato querelante, degli avvocati Elisabeth Flores e Eduardo Contreras e dello scrittore Roberto Ippolito. Mentre l’inchiesta giudiziaria avanza molto lentamente in Cile, il libro di Ippolito contiene documenti e testimonianze inedite che smentiscono la versione ufficiale della morte del poeta.

Il premio Nobel per la letteratura Pablo Neruda attende ancora giustizia. Alla vigilia della “Giornata internazionale del diritto alla verità in relazione con gravi violazioni dei diritti umani e della dignità delle vittime”, promossa dall’Onu, la Fundación Internacional Baltasar Garzón (Fibgar) ha organizzato una conversazione intercontinentale che sarà trasmessa in diretta attraverso Facebook (https://www.facebook.com/Fibgar) sull’ampia inchiesta della magistratura cilena per la causa della morte di Neruda e sul libro di Roberto Ippolito “Delitto Neruda” pubblicato in Italia da Chiarelettere.

L’evento avrà luogo in spagnolo e italiano martedì 23 marzo 2021 alle 15.00 ora del Cile e alle 19.00 in Spagna e Italia. Parteciperanno, insieme allo scrittore italiano, tutti coloro che da anni si battono affinché si determini la reale causa della morte del poeta e se ci sia stato o no l’intervento di terzi: Rodolfo Reyes, nipote e rappresentante legale della famiglia, Elisabeth Flores, avvocato della famiglia, Eduardo Contreras, avvocato del Partito Comunista del Cile, e come moderatore Rodrigo Lledó, direttore della Fibgar e ex Capo dell’Area Giuridica del Programa de derechos humanos del Cile.

La verità è stata finora negata per Pablo Neruda. Ma si continua a lavorare con la massima determinazione per ottenerla. Durante la conversazione saranno illustrate al pubblico tutte le informazioni rilevanti che l’inchiesta ha finora potuto raccogliere sulla morte di Neruda avvenuta il 23 settembre 1973, soltanto dodici giorni dopo il sanguinoso golpe di Augusto Pinochet.

Purtroppo l’indagine giudiziaria in Cile avanza troppo lentamente, avendo già compiuto dieci anni dal suo inizio nel 2011. La causa cominciò dopo che l’autista di Neruda ha espresso i suoi dubbi sulla sua causa di morte, sulla base di una serie di circostanze che sono poi state denunciate alla giustizia cilena dal Partito Comunista, al quale Neruda apparteneva, e dal nipote.

La dettagliata ricostruzione dei fatti contenuta nel libro di Roberto Ippolito si basa sulle risultanze delle indagini giudiziarie, ma a sua volta apporta documenti e testimonianze inediti raccolti in tutto il mondo. Con tutto questo è stata smontata completamente la versione ufficiale di una morte per cancro alla prostata. Nelle pagine di “Delitto Neruda” si rivela anche che il poeta fu sorvegliato in particolare dall’amministrazione americana di Richard Nixon e dal suo Segretario di Stato Henry Kissinger, essendo nel mirino della Cia.

Altri precedenti debitamente documentati sono le molestie e le intimidazioni al poeta dallo stesso giorno del colpo di stato, le cure mediche impedite, i falò dei suoi libri nelle strade, gli oltraggi perfino dopo la morte, le violenze alle persone vicine a lui, l’attività di scrittura svolta intensamente fino all’ultimo giorno, le relativamente buone condizioni di salute, le prove di una strana iniezione ore prima della sua morte, probabilmente l’iniezione letale. Il libro fa anche conoscere gli incredibili ostacoli che lo sviluppo dell’inchiesta giudiziaria ha dovuto affrontare.

Dice Rodolfo Reyes: “L’inchiesta giudiziaria è stata ostacolata in molti modi per differenti interessi, ma la verità deve finalmente arrivare e arriverà. In seguito alla sua minuziosa indagine, Roberto Ippolito denuncia che mio zio Pablo fu assassinato dalla dittatura di Pinochet. Il suo libro è un importante contributo che potrà essere utile al nuovo magistrato che deve affrontare il caso Neruda e chiuderlo con una sentenza”.

Il rilancio dell’inchiesta giudiziaria per arrivare finalmente al traguardo sarà pertanto al centro della conversazione organizzata dalla Fundación che porta il nome del giudice che emise l’ordine di arresto di Pinochet nel 1998. La verità sulla morte di Neruda è un’esigenza fondamentale per Rodolfo Reyes, Elisabeth Flores, Eduardo Contreras, Rodrigo Lledó e Roberto Ippolito. Lo scrittore italiano afferma: “La Giornata del diritto alla verità per le gravi violazioni dei diritti umani sarà la giornata della speranza per la verità sulla morte di Pablo Neruda. Sarà un affettuoso omaggio alla sua poesia così tanto temuta dalla dittatura di Pinochet ma così tanto amata nel mondo intero”.

— Comunicado de prensa —

Neruda: la verdad negada. Sobrino y abogados hablan del libro “Delitto Neruda” de Roberto Ippolito

El martes 23 de marzo a las 15.00 horas en Chile y a las 19.00 horas en España e Italia, tendrá lugar un conversatorio organizado por la Fundación Internacional Baltasar Garzón (FIBGAR) que contará con la participación de Rodolfo Reyes, sobrino de Pablo Neruda y abogado querellante, de los abogados Elisabeth Flores y Eduardo Contreras y del escritor Roberto Ippolito. Mientras la investigación judicial avanza muy lentamente en Chile, el libro de Ippolito contiene documentos y testimonios inéditos que desmienten la versión oficial de la muerte del poeta.

El premio Nobel de Literatura Pablo Neruda aún espera justicia. En vísperas del “Día Internacional del Derecho a la Verdad en relación con Violaciones Graves de los Derechos Humanos y de la Dignidad de las Víctimas”, promovido por Naciones Unidas, la Fundación Internacional Baltasar Garzón (FIBGAR) ha organizado un conversatorio intercontinental que será transmitido en directo vía Facebook (https://www.facebook.com/Fibgar), sobre la extensa investigación del poder judicial chileno sobre la causa de muerte de Neruda y el libro de Roberto Ippolito “Delitto Neruda” publicado en Italia por Chiarelettere.

El evento tendrá lugar en español e italiano el martes 23 de marzo de 2021 a las 15.00 horas de Chile y a las 19.00 horas de España e Italia. Participarán, junto el escritor italiano, todos aquellos que desde hace años luchan por la que se determine la real causa de muerte del poeta y si hubo o no intervención de terceros: Rodolfo Reyes, sobrino y representante legal de la familia, Elisabeth Flores, abogada de la familia, Eduardo Contreras, abogado de Partido Comunista de Chile, y como moderador Rodrigo Lledó, director de FIBGAR y ex Jefe del Área Jurídica del Programa de Derechos Humanos de Chile.

La verdad hasta ahora ha sido negada para Pablo Neruda. Pero se sigue trabajando para conseguirla con la máxima determinación. Durante la conversación se ilustrará al público sobre todos los antecedentes relevantes que hasta ahora ha podido recopilar la investigación sobre la muerte de Neruda ocurrida el 23 de septiembre de 1973, sólo doce días después del sangriento golpe de Estado de Augusto Pinochet.

Lamentablemente la investigación judicial en Chile avanza demasiado lento cumpliendo ya 10 años desde su inicio en el año 2011. La causa comenzó luego de que el Chófer de Neruda manifestara sus dudas sobre su causa de muerte, en base a una serie de circunstancias que fueron luego denunciadas a la justicia chilena por el Partido Comunista, al cual pertenecía Neruda, y por el sobrino.

La detallada reconstrucción de los hechos contenida en el libro de Roberto Ippolito, se basa en los antecedentes de la investigación judicial, pero a su vez aporta documentos y testimonios inéditos recogidos en todo el mundo. Con todo ello se ha desmontado completamente la versión oficial de una muerte por cáncer de próstata. En las páginas de “Delitto Neruda” se revela también que el poeta fue especialmente vigilado por la administración estadounidense de Richard Nixon y su Secretario de Estado Henry, estando en el punto de mira de la CIA.

Otros antecedentes debidamente documentados son el acoso y las intimidaciones al poeta desde el mismo día del golpe de Estado, los cuidados médicos impedidos, las hogueras de sus libros en las calles, los ultrajes incluso después de la muerte, la violencia a las personas cercanas a él, la actividad de escritura llevada a cabo intensamente hasta el último día, las relativamente buenas condiciones de salud, las evidencias de una extraña inyección horas antes de su muerte, posiblemente la inyección letal. El libro también da a conocer los increíbles obstáculos que ha debido enfrentar el desarrollo de la investigación judicial.

En palabras de Rodolfo Reyes: “La investigación judicial ha sido entorpecida de muchas maneras por diferentes intereses, pero la verdad debe finalmente llegar y llegará. Tras una minuciosa investigación, Roberto Ippolito denuncia que mi tío Pablo fue asesinado por la dictadura de Pinochet. Su libro es una importante contribución que podrá ser útil al nuevo magistrado que debe afrontar el caso Neruda y cerrarlo con una sentencia”.

Al relanzamiento de la investigación judicial para llegar finalmente a meta estará por tanto en el centro del conversatorio organizado por la Fundación que lleva el nombre del juez que dictó la orden de detención de Pinochet en 1998. La verdad sobre la muerte de Neruda es una exigencia fundamental para Rodolfo Reyes, Elisabeth Flores, Eduardo Contreras, Rodrigo Lledó y Roberto Ippolito. El escritor italiano señala que: “El Día por el Derecho a la Verdad sobre las violaciones de derechos humanos será el día de la esperanza por la verdad sobre la muerte de Pablo Neruda. Será un afectuoso homenaje a su poesía tan temida por la dictadura de Pinochet pero tan amada en el mundo entero”.