
I post-it indicano le pagine con i passi che l’hanno colpita di più. Ma Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario ai beni culturali, è scoraggiata in seguito alla lettura di tutto il libro di Roberto Ippolito “Abusivi”, pubblicato da Chiarelettere. “Ciò che viene riportato in questo libro è sconcertante” esclama presentandolo alla Biblioteca comunale Renato Nicolini, a Corviale, luogo simbolo della difficile periferia romana.
“Raccontare è denunciare” dice Serena Bortone, conduttrice dell’edizione estiva di “Agorà” su Rai3 e moderatrice dell’incontro. Ilaria Borletti Buitoni si chiede come siano possibili tutti gli innumerevoli episodi rivelati da “Abusivi” e caratterizzati dall’allergia alle regole nelle professioni, nelle attività economiche, nei comportamenti degli italiani. E perché c’è un clima di accettazione del fenomeno e tutt’altro che propenso a contrastarlo.
“Ci sarà una ragione perché le nostre classi politiche inciampano in errori così gravi?” si chiede il sottosegretario, di fronte a un pubblico molto vivace, affermando poi: “La risposta è questa: ci sono i cittadini che sono disposti a tutto ciò che c’è in questo libro. Le radici profonde e drammatiche consistono nella carenza culturale del nostro paese. Non dobbiamo leggere le pagine di Ippolito come un elenco di vicende: queste sono l’inizio di una catena che, se non si interrompe, fa marcire tutto il sistema. Purtroppo non viene compreso che l’abusivismo ha un costo sociale e lo pagano tutti i cittadini italiani”.
Ippolito descrive la nuova offensiva del cemento selvaggio, con la costruzione di strade abusive e di porticcioli abusivi. E Ilaria Borletti Buitoni osserva: “Il territorio italiano è stato distrutto dall’abusivismo e questo è irreversibile. Il grido d’allarme che lancia il libro è finale: o ci rendiamo conto dei danni provocati o tutto il sistema cade”
“Gli abusivi votano” osserva Ippolito, documentando il sostegno goduto. Il sottosegretario, ricorda il suo recente ingresso in politica (“per una parte molto breve della mia vita”, dopo essere stata presidente del Fai, il Fondo Ambiente Italiano) e denuncia come “si cercano voti in difesa dell’illegalità: in campagna elettorale viene promesso il sostegno a chi ha costruito dove non doveva”.
Cita la situazione del Vesuvio con le case innalzate nonostante i pericoli esistenti. Ilaria Borletti Buitoni afferma che qui e non solo qui l’abusivismo è appoggiato: “C’è una massa di consensi nati sulla base della tolleranza all’illegalità”.
La presentazione del libro alla Biblioteca di Corviale accende gli animi. Si riflette sulle responsabilità dei cittadini, si guarda a quelle di “chi sta in alto”. Si ragiona sull’adeguatezza dei controlli e delle sanzioni: l’esercizio di una professione abusiva è punito con poche centinaia di euro ma le proposte di inasprimento delle pene sono ferme in parlamento. “Le leggi non favoriscono le denunce dell’illegalità, ma soprattutto non le prevengono” rileva Ilaria Borletti Buitoni.
E allora? Per il sottosegretario “la cultura è la strada per combattere l’abusivismo; la coscienza di ciò che i cittadini vogliono deve essere più alta e questo si ottiene con la cultura”.
Risultati e difficoltà degli sforzi sul fronte della cultura si toccano con mano quando Ilaria Borletti Buitoni, Serena Bortone e Roberto Ippolito visitano la Biblioteca Renato Nicolini realizzata in una parte di Roma che appare lontana da tutto, lontana dai fermenti e dai rumori delle zone centrali della capitale. Nella sala lettura i ragazzi sono tanti. Ci sono bambini nello spazio dedicato a loro. La Biblioteca sembra il più accogliente dei rifugi, ma chiude alle 19.00. A Corviale i libri legano. Però le risorse arrivano con il contagocce: nel 2014 non è stato possibile comprarne nemmeno cinquanta.
Le foto 1, 2 e 5 dall’alto sono di Carmelo Daniele. Le foto 3 e 4 sono di Maurizio Riccardi Agr. Nella foto 1 e nella altre Ilaria Borletti Buitoni. Nelle foto 2 e 4 al centro Serena Bortone. Nella foto 5 a sinistra Giovanna Micaglio, responsabile della Biblioteca Renato Nicolini.