Giorgio Nisini e Roberto Ippolito Viterbo 8 maggio 2013
Giorgio Nisini e Roberto Ippolito Viterbo 8 maggio 2013

tutti i sensi. Gli studenti dell’ Istituto tecnico industriale statale Leonardo da Vinci di Viterbo hanno divorato le pagine di “Ignoranti”, il libro di Roberto Ippolito pubblicato da Chiarelettere. Si sono armati di telecamera e sono andati in giro per la città per cercare di capire chi sono gli ignoranti e chi sono considerati ignoranti.

Il risultato è uno schermo diviso in quattro. Ovvero un video di sette minuti in cui si avvicendano contemporaneamente quattro intervistati con caratteristiche diverse per situazione personale ed orientamento politico oltre che sesso ed età. Dalla varietà di risposte emerge un’indicazione forte: i veri, più grandi ignoranti sono coloro che non rispettano le regole della convivenza e anche dell’educazione. Insomma risalta una specie di cornice dentro cui si colloca l’arretramento del sapere e dell’istruzione denunciato dal libro di Ippolito.

Lo stimolo a occuparsi di “Ignoranti” è arrivato agli studenti del Leonardo da un loro professore, Francesco Cocilovo, e dallo scrittore Giorgio Nisini (a sinistra nella foto) impegnato con l’Associazione Officina Mente a portare iniziative culturali fra i banchi. E proprio Cocilovo e Nisini hanno presentato Ippolito nell’incontro svoltosi nella scuola mercoledì 8 maggio 2013. Gli studenti lo hanno sottoposto a una raffica di domande per quasi due ore. Implacabili hanno chiesto di parlare dell’aggressione alla scuola pubblica privata di risorse, del disinteresse della politica per la formazione dei giovani come degli adulti, degli strafalcioni nei concorsi, dell’ingiustizia sociale provocata da una bassa preparazione, della capacità di attrazione della mafia per le carenze del sistema educativo, del significato di internet per la conoscenza.

E così l’inquietudine che “Ignoranti” con la forza di dati ed episodi tristi svelati può generare si è trasformata in reazione positiva, come rilevato da Nisini: “Le pagine di Ippolito sollecitano l’impegno individuale e collettivo; l’Italia ha tutte le risorse per tornare a irrobustire il proprio bagaglio di competenze”.



 


 

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