Appello a Sergio Mattarella, Giuseppe Conte, Lucia Azzolina e Elena Bonetti ‘Riportiamo la scuola al centro’ con la firma di Roberto Ippolito, Corriere della Sera 2 luglio 2020

Sul “Corriere della Sera” la lettera inviata al presidente Mattarella, al premier Conte e ai ministri Azzolina e Bonetti: “Riportiamo la scuola al centro della società”. Metterla “al primo posto” è l’auspicio di chi ha sottoscritto l’appello: “Crediamo infatti che il diritto all’istruzione e a un’infanzia serena siano una priorità assoluta non solo in vista di settembre e del prossimo anno scolastico, ma all’interno di un progetto ampio, che abbraccia la società intera e il futuro di tutti”. Oltretutto già “ben prima della crisi sanitaria di inizio 2020 la scuola italiana versava in uno stato di difficoltà”. Perciò il momento che stiamo vivendo dovrebbe “essere inteso come la grande opportunità” per renderla la “priorità del Paese”: insomma “questo è un appuntamento con la Storia che non possiamo mancare”.

Qui sotto il testo integrale dell’appello, con i nomi dei firmatari, pubblicato dal “Corriere della Sera” giovedì 2 Luglio 2020

L’appello

Riportiamo la scuola

al centro della società

Caro direttore, ecco la lettera che abbiamo indirizzato all’esimio presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina e alla ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti.

Dall’inizio di marzo, in Italia, si è venuto a creare un vuoto sempre più difficile da ignorare. Per rispondere alla crisi legata all’epidemia di Covid-19, le scuole di ogni ordine e grado sono state chiuse, i bambini e i ragazzi sono stati costretti a casa e la didattica è stata rimodulata, laddove possibile, affidandosi a una tecnologia che ha fatto ciò che ha potuto per rispondere alle esigenze del momento. Pur comprendendo pienamente le ragioni per cui in fase di emergenza sono state compiute queste scelte, riteniamo urgente, ora, un cambio di passo, uno scatto di immaginazione, ambizione e coraggio che ponga la scuola, le bambine e i bambini, le ragazze e i ragazzi, al primo posto. Crediamo infatti che il diritto all’istruzione e a un’infanzia serena siano una priorità assoluta non solo in vista di settembre e del prossimo anno scolastico, ma all’interno di un progetto ampio, che abbraccia la società intera e il futuro di tutti.

La scuola è il luogo in cui ciascuno, indipendentemente dalla famiglia e dal quartiere d’origine, ha l’opportunità di veder fiorire se stesso, i propri talenti, la propria consapevole cittadinanza. La scuola è lo strumento attraverso cui lo Stato combatte le disuguaglianze sociali, la disparità di genere, e costruisce una comunità coesa e libera. Non è immaginabile alcun futuro di progresso, senza una scuola che operi a pieno regime, accogliendo tutti i suoi studenti, dedicando loro tempo, attenzione e risorse. Riceviamo quindi con preoccupazione le notizie che prospetterebbero il disegno di una scuola fortemente ridimensionata, organizzata su turni, modulata su orari ridotti, entro cui vengono definite in maniera verticistica le materie meritevoli di essere insegnate in presenza per relegare le altre, forse considerate meno performanti, a momenti di formazione a distanza. Siamo convinti che la scuola non sia solo anticamera al mondo del lavoro, ma officina di cittadinanza attiva, di cultura, di solidarietà, laboratorio di cambiamento e costruzione di una società migliore.

Ben prima della crisi sanitaria di inizio 2020 la scuola italiana versava in uno stato di difficoltà, stremata da anni di mancati finanziamenti, di precariato del corpo insegnante, di incuria delle strutture scolastiche. Il momento che stiamo vivendo dovrebbe perciò essere inteso come la grande opportunità per rimettere la scuola al centro della società, priorità del Paese. Questo è un appuntamento con la Storia che non possiamo mancare. Lo dobbiamo ai sacrifici delle giovani generazioni, a quelli delle generazioni anziane. La scuola è anche un patto tra esse. È l’unico futuro possibile. Certi di trovare il vostro sostegno, auspichiamo un grande dibattito a cui seguano coraggiose e lungimiranti azioni.

Marco Amerighi, Giancarlo Angelozzi, Sofia Assirelli, Silvia Avallone, Laura Avanzolini, Marco Bellabarba, Stefano Benni, Franco Bernardi Bifo, Alessandro Bergonzoni, Federico Bertoni, Lorenzo Bini Smaghi, Stefano Bonaga, Nicola Borghesi, Enrico Brizzi, Massimo Cacciari, Enrica Capra, Cesarina Casanova, Luciana Castellina, Franco Cazzola, Luca Chianca, Teresa Ciabatti, Giuseppe Civati, Federico Condello, Michele Cogo, Guido Dall’Olio, Serena Dandini, Domenico De Masi, Paolo Di Paolo, Claudia Durastanti, Tolga During, Adriano Favole, Federico Ferrone, Pietro Florida, Goffredo Fofi, Gianluca Foglia, Marcello Fois, Diego Frabetti, Paolo Fresu, Elvira Frosini, Milena Gabanelli, Edoardo Gabbriellini, Veronica Galletta, Alessandro Gallo, Chiara Gamberale, Vito Gamberale, Andrea Gardi, Daniele Giglioli, Carlo Ginzburg, Chiara Gius, Mariangela Gualtieri, Roberto Ippolito, Andrea Jublin, Pina Lalli, Vincenzo Lavinia, Gad Lerner, Franco Lorenzoni, Carlo Lucarelli, Loriano Macchiavelli, Maurizio Maggiani, Elettra Mallaby, Francesca Manfredi, Michele Manzolini, Ivano Marescotti, Michela Marzano, Donata Meneghelli, Sandro Mezzadra, Marco Missiroli, Carolina Morace, Manuela Naldini, Francesca Nava, Cristina Obber, Moni Ovadia, Gianluca Pallaro, Chiara Pancaldi, Nina Palmieri, Alessandro Paternesi, Marco Pettenello, Laura Pigozzi, Adriano Prosperi, Rosella Postorino, Alberto Prunetti, Angela Rafanelli, Sigfrido Ranucci, Massimo Recalcati, Cristina Renzetti, Giovanni Ricci, Giampiero Rigosi, Riccardo Rodolfi, Milli Romano, Tita Ruggeri, Tommaso Ruggero, Alessandra Sarchi, Michele Serra, Widad Tamimi, Daniele Timpano, Emanuele Trevi, Igor Tuveri “Igort”, Fabio Vacchi, Grazia Verasani, Sandro Veronesi, Gianfranco Viesti, Simona Vinci, Maria Antonietta Visceglia, Dario Voltolini, Wu Ming.