Roberto Ippolito Ignoranti Chiarelettere copertina
Roberto Ippolito Ignoranti Chiarelettere copertina

Pezzi del cornicione dell’elementare Marconi a Varese, nel rione Bizzozero, si staccano e arrivano a terra il 5 maggio 2014. Qualche giorno prima a cedere è parte del controsoffitto dell’Aula Magna dell’Itip Bucci della sezione di via Camangi a Faenza. I crolli continuano a non essere un fatto eccezionale per la scuola italiana. Sia per quanto riguarda i mattoni che per i risultati. Anche il numero dei laureati crolla.

In base ai dati provissori per l’anno 2012/2013 riferiti da Salvo Intravaia su “Repubblica.it”, in soli dodici mesi i laureati triennali sono stati quasi 18 mila in meno, con un calo del 10%, e il totale complessivo dei laureati è stato di circa 34mila in meno, con una discesa pari all’11,5%.

Il paese all’ultimo posto in Europa per numero di laureati e in coda in tutte le classifiche internazionali per i livelli di istruzione, come denunciato dal libro di Roberto Ippolito “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere, peggiora ulteriormente. Il quadro resta pertanto sempre pesante, a cominciare dall’abbandono precoce degli studi: un ragazzo su cinque, come evidenziato nel libro, non va oltre la licenza media. Ma cosa si fa oggi per combattere la carenza di preparazione dell’Italia, messa in risalto dagli organismi internazionali?










 


 

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