Di cosa parlavamo al bar Ermal Meta e io?
Le conversazioni private sono appunto private. Ma gli argomenti non potevano mancare, in un periodo in cui il passato riesce a sopravvivere e da troppe parti, addirittura, si guarda indietro. Ed è il passato che resiste al centro del secondo romanzo, dopo il successo di quello d’esordio, del cantautore-scrittore: “Le camelie invernali” è uscito con La Nave di Teseo solo otto giorni prima di mercoledì 21 maggio 2025, quando eravamo seduti a un tavolino per bere qualcosa.
Il lettore viene portato nelle oscurità di certi comportamenti che resistono nella terra d’origine di Ermal Meta, l’Albania. La legge del Kanun nata alla fine del 1400 prevede che un omicidio debba essere vendicato con la morte di un familiare dell’assassinato.
Oltre la storia e il modo di raccontare, è interessante notare come nel cammino personale dell’artista narratore le parole e le note costituiscano un grande sodalizio, cominciato a quindici anni con la scrittura sia del testo che della musica della prima canzone. E così il limitato giro in corso per il romanzo incrocia il tour dei concerti al via il 7 giugno nel quale sarà proposto, insieme agli altri, l’ultimo brano “Ferma gli orologi”.
La foto è stata scattata al Caffè Celi prima della presentazione nella Libreria Nuova Europa I Granai alle 18.30 ma presa d’assalto dall’inizio del pomeriggio.