Ma tu cosa pensi del funerale? Non c’è neanche bisogno di dirci quale funerale. Cioè quello (tristemente) spettacolare di Vittorio Casamonica a Roma. Nella serata di sabato 22 agosto 2015, a Pescasseroli, la domanda è inevitabile nella conversazione che abbiamo Nicola Gratteri, procuratore aggiunto a Reggio Calabria e autore di libri sulla ‘ndrangheta e sulla criminalità come l’ultimo “Oro bianco” scritto con Antonio Nicaso e pubblicato da Mondadori, Dacia Maraini, scrittrice molto sensibile alla gravità del fenomeno mafioso, e io. Analizziamo gli spavaldi dettagli di un ultimo saluto che è un odioso saluto mirato innanzitutto a una parte di Roma ma diretto a tutta la città e forse non solo alla città: siamo qui, è il messaggio.

Ragioniamo sulle mafie sfrontate che vogliono ostentare il loro potere. Ma ragioniamo anche sul potere delle istituzioni, sull’azione di contrasto, sulla consapevolezza che l’opinione pubblica deve avere. La capitale è oggi, purtroppo, la capitale dei problemi. I quali però non finiscono con lei. Tutta l’Italia è chiamata a reagire con forza alla ramificazione delle organizzazioni criminali. Ma c’è anche l’Europa. Che anzi quasi non c’è. Impossibile non constatare che l’Unione è molto poco un’unione sul fronte della giustizia e della lotta alla malavita organizzata.