Roberto Ippolito Abusivi Chiarelettere e Sveva Sagramola Geo Rai3 25 novembre 2014 1.
Roberto Ippolito Abusivi Chiarelettere e Sveva Sagramola Geo Rai3 25 novembre 2014 1.

Generoso. Simpatico. Festoso… Tuttavia anche Babbo Natale sembra avere qualcosa da farsi rimproverare. Tanto che il Villaggio di Babbo Natale a Giugliano è stato sequestrato per abusivismo. Roberto Ippolito, autore del libro “Abusivi”, pubblicato da Chiarelettere, ne parla con Sveva Sagramola, conduttrice di “Geo” su Rai3 alle 17.50 di giovedì 4 dicembre 2014.

Ippolito, pertanto, torna a “Geo” mettendo a fuoco l’abusivo della settimana. A Giugliano (120 mila abitanti, alle porte di Napoli) gli agenti della polizia municipale, diretti dal comandante Maria Rosaria Petrillo e coordinati dal colonnello Gennaro Castellone, hanno sequestrato il Villaggio di Babbo Natale nel Parco degli Uccelli sulla via Domitiana. Le accuse sono: apertura di un mercatino senza autorizzazione, utilizzazione di una sala ristorante priva di agibilità e violazione dei sigilli alle strutture già messi nel 2012.

E con il Natale c’è anche un aumento dei rifiuti, altro tema affrontato poi nella conversazione di Sveva Sagramola con Ippolito. Il libro “Abusivi” documenta, con innumerevoli casi, che l’Italia intera è piena di discariche abusive. Città per città, angolo per angolo del paese, sono infinite le discariche non autorizzate di tutte le dimensioni che ogni giorno nascono o vengono alimentate. A “Geo” giovedì 4 viene in particolare concentrata l’attenzione sull’abbandono incontrollato di rifiuti pericolosi, dall’eternit ai frigoriferi. Il libro denuncia. E martedì 2 si è appreso che la Corte di giustizia europea ha multato l’Italia per 40 miliardi per la gestione illegale dei rifiuti.

 

Roberto Ippolito “Abusivi. La realtà che non vediamo. Genio e sregolatezza degli italiani”, Chiarelettere

 

Dall’ultima di copertina

“Ma poi c’è un’altra cosa che fuori non la sa nessuno… a te ti abbiamo fatto noi altri,

ma “a lui” chi l’ha fatto? … e chi l’ha autorizzato? Questi tutti abusivi sono!”

Giovanni Di Giacomo, boss ergastolano, irritato per la presenza di mafiosi privi di investitura

 

Dal risvolto di copertina

L’abusivismo non guarda in faccia a nessuno. Balla e fa ballare tutta Italia. Panettieri abusivi, macelli abusivi, studi medici abusivi, meccanici abusivi, benzinai abusivi, tassisti senza patente abusivi, perfino mafiosi e morti abusivi. Si resta a bocca aperta leggendo l’inchiesta di Roberto Ippolito e la lista infinita di comportamenti illegali e senza scrupoli degli italiani.

A Forlì e Cesena, estetisti e parrucchieri irregolari sono uno su tre, a Ivrea i carabinieri accertano che un quarantenne, che opera come fisioterapista, in realtà non è un medico, ma un musicista. A Ravenna un falso psicologo segue una settantina di pazienti e si fa pubblicità su internet, tariffario compreso. Grazie a minori costi, gli abusivi falsano la concorrenza. Prosperano e insieme a loro prosperano il lavoro nero e l’evasione fiscale.

Falsi venditori e parcheggiatori sono sempre più al centro di episodi di violenza. A loro guarda la grande criminalità. Nelle costruzioni l’abusivismo è sempre più sfacciato, come dimostrano la deviazione del torrente Modica-Scicli e i mille metri di porto a Ostia rigorosamente illegali. Né l’arte né i santi si salvano: al Circo Massimo è stata installata una scultura di tre metri per tre, del tutto illegalmente, mentre sulla scogliera di Serapo, la spiaggia di Gaeta, è stata cementata abusivamente una statua della Madonna.

Perché l’Italia è una lunga lista di irregolarità fai da te, che fa sorridere ma anche no.

 

Roberto Ippolito è un giornalista e scrittore. Autore dei bestseller “Evasori” (Bompiani), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani) e “Ignoranti” (Chiarelettere). È direttore di festival letterari a Ragusa, a Cinecittà e al Maxxi a Roma. Dopo aver curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”, è stato direttore della comunicazione della Confindustria, delle relazioni esterne dell’Università Luiss di Roma e docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo della stessa Luiss.






 


 

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