Roberto Ippolito autore Ignoranti Chiarelettere 12 marzo 2014 foto Marino Paoloni Agr
Roberto Ippolito autore Ignoranti Chiarelettere 12 marzo 2014 foto Marino Paoloni Agr

“In fuga dagli atenei”. Così il libro di Roberto Ippolito “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere, denuncia che “ininterrottamente, tutti gli anni senza eccezione dal 2003”, gli immatricolati diminuiscono. “Gli studenti stanno alla larga” dall’università, “scappano via”, scrive Ippolito. Di fronte a un fenomeno così grave per l’Italia, che ha il minor numero di laureati d’Europa, non c’è traccia di un’adeguata reazione.

E “Il Messaggero” mercoledì 12 marzo 2014 titola: “Fuga dall’università, crollano le iscrizioni, meno 36% in 10 anni”. La percentuale indicata dal quotidiano romano è relativa a Roma, ma il fenomeno negativo riguarda tutta Italia. “Il Messaggero” scrive questo: “La grande fuga dalle università italiane ha il suo epicentro a Roma. Se è vero che in tutta Italia si registra una diminuzione drastica degli immatricolati, è dalla capitale che arrivano i dati più preoccupanti”. Per l’anno accademico in corso i neo-iscritti alle tre università pubbliche sono 24.987, mentre “questa cifra dieci anni fa la raggiungeva da sola la Sapienza, senza aggiungere le matricole di Tor Vergata e Roma Tre”.

Nel Lazio poi il calo “rispetto a dieci anni fa è del 32%” e addirittura “del 20% rispetto ai corsi del 2009/2010”. In totale gli immatricolati italiani dell’anno accademico in corso sono 260mila contro i 338mila del 2003/2004.

Analizzando le cause, Ippolito nel suo “Ignoranti” osserva che “la presunta inutilità e la scarsa convenienza della laurea è un sospetto ormai molto diffuso”. L’Istat continua a diffondere dati spaventosi sul livello di disoccupazione dei laureati e il beneficio economico degli studi compiuti si è assottigliato sempre più.

I numeri sono sotto gli occhi del neocapo del governo, Matteo Renzi. Si legge ancora nel libro: “In fondo disporre di pochi laureati, avere molti laureati disoccupati, registrare il calo delle immatricolazioni sono gli effetti diversi di una stessa questione: la scarsa considerazione per la formazione personale, dei giovani ma anche degli adulti”. Il sapere interessa poco.

(Foto di Marino Paoloni Agr)




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