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Il “tour del brutto” è lungo due chilometri e mezzo e si snoda in un percorso ricco di storia, cultura, bellezza, a Roma invidiato da tutto il mondo.
Accade perché Roma a volta umilia le proprie bellezze – in questo caso l’Appia Antica, sommersa da automobili, rifiuti, abusivi – e accade, allora, che qualcuno senta il bisogno di “denunciare, per impegnarsi, per risolvere”. Roberto Ippolito è uno scrittore che si occupa di vergone nazionali: adesso ha scritto “Abusivi” e poco prima, sempre con Chiarelettere, “Ignoranti”, e prima con Bompiani aveva pubblicato “Il Bel Paese maltrattato, con un capitolo dedicato proprio all’Appia Antica. “La chiamavo la Regina abusiviarum, già all’epoca”. Del resto, anno dopo anno – come ha denunciato qualche giorno fa il commissario dell’Ente parco, Mario Tozzi – la strada che per gli antichi era regina non è che abbia avuto molti aiuti dai governanti attuali, sparpagliati tra mille competenze. Così, ecco l’idea: “Mostrare tutto ciò che non va, sempre ma in particolare modo in un parco protetto, e cioè ponteggi, mura cadenti, rifiuti, abusi edilizi. L’elenco, purtroppo, è lungo. L’iniziativa va a merito del Parco, che con coraggio denuncia i problemi”.
Era previsto per domenica, il tour, ma ieri è stato spostato di qualche settimana in avanti (giugno). Di certo, anche solo l’idea racconta lo stato dell’Appia: “È una insolita visita guidata, non avremmo mai voluto farla…”. Il tour del brutto, per salvare la bellezza.
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