corteo studenti istituto azuni cagliari foto dietrich steinmetz
corteo studenti istituto azuni cagliari foto dietrich steinmetz

sconfortato: “Non ci fanno lavorare né studiare perché un popolo di ignoranti è + facile da governare”. Lo reggono gli studenti dell’istituto alberghiero Azuni che sfilano nelle strade di Cagliari (nella foto in alto di Dietrich Steinmetz pubblicata da “Castedduonline”). I giovani protestano per le carenze della loro scuola. Con il corteo di giovedì 10 ottobre 2013, dopo giorni di agitazione, si battono fra l’altro per ottenere ciò che sarebbe assolutamente normale: il laboratorio di cucina nella sede dell’istituto in via Is Maglias.

Davvero “Ignoranti” apposta? E’ esagerato considerare un obiettivo scientifico disporre di un popolo di ignoranti? Un obiettivo del genere sembrerebbe inaudito, assurdo. Però… però un taglio Stefano Rodotà e Roberto Ippolito Ignoranti Chiarelettere foto Maurizio Riccardi Agrdopo l’altro le condizioni dell’istruzione sono andate giù in picchiata. Con risultati pesanti per la qualità di tutto il paese. L’aggressione alla scuola pubblica è un dato di fatto.

Studiare è sempre più difficile, sempre più costoso. In un solo anno sono diminuiti del 55,1% gli studenti universitari ai quali non è stata concessa la borsa di studio pur avendo i requisiti di merito e le condizioni economiche. Le risorse per il diritto allo studio sono troppo basse. La Costituzione non abita qui. E’ violato l’articolo 34 che riconosce per “i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi”, il “diritto di raggiungere i gradi piu alti degli studi”.

Ma anche ai livelli minori succede qualcosa di grave: il livello di abbandono precoce della scuola in Italia è fra i più alti d’Europa. E nella scuola dell’obbligo ai genitori vengono chiesti sostanziosi contributi, stimabili in quasi un miliardo di euro in un anno. Secondo la Costituzione, invece, ”l’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”.

La Costituzione offesa, la Costituzione da rispettare è dunque il punto di partenza per fermare il degrado dell’istruzione. La battaglia per il diritto allo studio è in testa alle motivazioni delle manifestazioni degli studenti in settanta città venerdì 11 ottobre. “Si scrive scuola, si legge futuro” il loro slogan. Il diritto allo studio è un punto centrale della manifestazione di sabato 12 “Costituzione, la via maestra” promossa con un appello di Lorenzo Carlassare, Stefano Rodotà, Maurizio Landini, don Luigi Ciotti e Gustavo Zagrebelsky.

Presentando all’Accademia di Belle Arti, nell’incontro promosso dalla professoressa Miriam Mirolla, il mio libro “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere, Rodotà (in basso nella foto Maurizio Riccardi Agr) ha scandito che “la scuola pubblica è un organismo costituzionale” ed è “davvero assurdo subire la riduzione delle risorse all’istruzione garantita dallo Stato e contemporaneamente vederle assegnate agli istituti privati”.

L’istruzione deve ripartire dalla Costituzione.



 


 

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