A Casarsa ultima settimana prima della chiusura domenica 12 novembre con il reading di Moni Ovadia “Io so” e il convegno “Pasolini e il giornalismo” con Antonio Padellaro, Benedetta Tobagi e Tommaso Cerno. La mostra “I tanti Pasolini” a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado proposta dal Centro studi Pier Paolo Pasolini presieduto da Piero Colussi e diretto da Angela Felice. Due volte esaurito il libro omonimo

(Comunicato stampa) A casa sua, a Casarsa, Pier Paolo Pasolini è davvero tornato a rivivere. Questo grazie alla mostra “I tanti Pasolini” con cinquanta storiche fotografie di Carlo Riccardi allestita per iniziativa dello scrittore Roberto Ippolito nell’abitazione degli anni giovanili del poeta, scrittore e regista. Dal giorno dell’inaugurazione, il 9 settembre 2017, c’è un incessante via vai di visitatori a Casa Colussi, chiamata così per il cognome della madre Susanna, oggi sede del Centro studi Pier Paolo Pasolini. Un risultato che può essere definito notevole già prima della chiusura domenica 12 novembre e al quale deve essere aggiunto il successo di vendite sul posto del libro omonimo, due volte esaurito.

Nell’ultima settimana di apertura (lunedì-venerdì 15.00-18.00, sabato 15.00-19.00 e domenica 10.00-12.00 e 15.00-19.00, Via Guido Alberto Pasolini 4), con la prevista alta affluenza di appassionati, sono in arrivo a Casarsa della Delizia, in provincia di Pordenone, studiosi, amici, conoscitori affezionati dell’opera di Pasolini, rappresentanti di spicco del mondo artistico e della stampa come Modi Ovadia Antonio Padellaro, Benedetta Tobagi o Tommaso Cerno.

In coincidenza con la mostra di Carlo Riccardi, 91 anni appena compiuti, esponente di punta del fotogiornalismo dalla fine della seconda guerra mondiale, si svolge venerdì 10 e sabato 11 novembre il convegno “Pasolini e il giornalismo” promosso dal Centro studi PPP. Alle 20.45 di venerdì 10 è in programma il reading “Io so” con il quale Moni Ovadia “legge e commenta gli Scritti corsari” nel Teatro Pier Paolo Pasolini di Casarsa. Lo affiancano il violinista Maurizio Dehò e il fisarmonicista Nadio Marenco.

La mostra “I tanti Pasolini”, a cura di Maurizio Riccardi e Giovanni Currado e realizzata dall’Archivio Riccardi, materializza dunque Pasolini (di cui è appena trascorso l’anniversario del suo delitto avvenuto il 2 novembre di 42 anni fa) mentre si tiene il convegno aperto da Franco Contorbia e organizzato dal Centro presieduto da Piero Colussi e diretto da Angela Felice, con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e del Comune di Casarsa della Delizia.

“Far tornare Pasolini negli ambienti che hanno fatto da cornice al suo sviluppo” è stata l’idea di Roberto Ippolito che osserva: “Gli scatti di Carlo Riccardi raccontano i tanti modi di essere di un uomo e di un intellettuale, la sua sensibilità e la sua presenza nelle vicende italiane. Vicende di cui Pasolini è un osservatore non incasellabile, mosso dal piacere di scavarci dentro e dal gusto della denuncia: ci sono tanti Pasolini anche nei suoi articoli sui giornali”.

Il 20 dicembre 1969, sul settimanale “Tempo”, Pasolini scriveva: “Noi scrittori, noi giornalisti siamo uno specchio, tanto più nitido e rivelatore, quanto più ci spendiamo e quanto più gettiamo il nostro corpo nella lotta. Questo specchio si chiama diritto alla libertà di opinione e di espressione”.

Il titolo “I tanti Pasolini” anticipa al visitatore che lo sguardo di Carlo Riccardi è riuscito a catturare la straordinaria varietà di espressioni, di posture, di modi di porsi e perfino di vestirsi. Con la mostra, inaugurata con l’intervento del critico letterario Filippo La Porta, emerge una grande ricchezza di sentimenti: l’anima di una figura eccezionalmente complessa. Come annunciato da Piero Colussi, alcune delle immagini esposte vengono acquisite dal Centro studi ed entrano a far parte del suo archivio fotografico.

Indiscusso testimone con i suoi scatti delle vicende culturali, sociali e politiche, il maestro Riccardi in oltre 70 anni di attività ha costruito un immenso archivio fotografico riconosciuto dalla Soprintendenza Archivistica del Lazio come Patrimonio di interesse nazionale per la qualità, il numero di negativi conservati (almeno un milione ma secondo alcune stime molti di più), la vastità dei temi trattati.

La mostra, centrata essenzialmente sugli anni sessanta del secolo scorso, sembra costituire una sorta di ponte tra due luoghi così diversi e così amati da Pasolini: il Friuli e Roma. Grazie al lungo e scrupoloso lavoro di recupero delle immagini conservate (ma anche nascoste”!) nell’Archivio Riccardi compiuto da Maurizio Riccardi e Giovanni Currado, “I tanti Pasolini” propone momenti della vita di Pasolini che sono momenti della storia culturale italiana: nelle fotografie esposte, Pasolini è in tribunale accusato di vilipendio alla Religione di Stato per il film “La Ricotta”, oppure all’esterno del Palazzo di Giustizia a Roma insieme a Dacia Maraini, Laura Betti e Alberto Moravia, o con Maria Callas all’aeroporto di Ciampino o al Premio Viareggio con Ungaretti e a Venezia durante la Mostra internazionale del cinema.

“I tanti Pasolini sono le tante emozioni che Pasolini ci trasmette; le fotografie in mostra sono pezzi del travaglio di un poeta e di uno scrittore così tanto amato dopo oltre quattro decenni dall’uccisione e anche del travaglio del novecento” osserva Roberto Ippolito, che nota inoltre “l’estrema mutevolezza di Pasolini così inserito nel mondo culturale eppure così capace di non essere aristocrazia culturale”.

Il libro omonimo, pubblicato da Agr, disponibile a Casa Colussi, è stato generato dalla mostra. Oltre alle fotografie di Carlo Riccardi, contiene una serie di testimonianze con le conclusioni affidate a La Porta. Parlano di Pasolini fra gli altri Ninetto Davoli, Dacia Maraini, Gianni Berengo Gardin, Stefano Petrocchi, Ferdinando Scianna, Roberto Ippolito, Enzo De Camillis, Marino Sinibaldi, Francesca Coppola, Chiara Valerio, Nicola Lagioia, Giorgio Nisini, Costantino D’Orazio e Marco Damilano.

Maurizio Riccardi non nasconde cosa ha rappresentato per lui realizzare la mostra: “Ritrovare le immagini della mostra è stato un po’ come ritrovare il nostro Archivio, ma nessuno dei personaggi a cui ci siamo dedicati con le nostre ricerche ci ha colpito come Pasolini. Lui raccontava con forza e trasparenza come stanno le cose, ci descriveva la realtà senza omettere nulla, nemmeno i problemi. Ci manca un Pasolini oggi”. 

I primi passi della mostra sono avvenuti con il ritrovamento quasi casuale delle immagini del set del film di Carlo Lizzani “Il gobbo”. Giovanni Currado fu stupito e si appassionò all’istante: “Eravamo increduli, poiché avevamo tra le mani due fotogrammi del momento esatto in cui veniva ucciso Leandro detto ‘er monco’ interpretato da Pasolini”. Da lì è cominciata “la nostra ossessione di riuscire a trovare altre foto di Pasolini sparpagliate nelle buste da lettera predisposte per vari eventi esistenti nell’Archivio messo in piedi originariamente in modo artigianale, come era normale un tempo. I negativi via via trovati sono stati selezionati. Quelli considerati più interessanti sono stati digitalizzati e restaurati. Ma è stato anche necessario avviare delle ricerche per individuare luoghi e anno degli scatti”.

Carlo Riccardi fotografo e anche pittore è il primo paparazzo della “Dolce Vita”. Amico di Ennio Flaiano, Federico Fellini. Totò e infiniti altri personaggi della cultura e della vita pubblica. Le sue fotografie sono esposte in mostre permanenti a Roma, Pechino e San Pietroburgo. Ha documentato sei elezioni papali. Numerosi i suoi libri.

Roberto Ippolito è autore di libri di inchiesta di successo (ultimo “Eurosprechi” dopo “Ignoranti” e “Abusivi” con Chiarelettere). Organizzatore di festival culturali, ha realizzato “conPasolini – Dieci giorni alla scoperta di una vita” nel 2015 con la libreria Nuova Europa I Granai.

Filippo La Porta è collaboratore del quotidiano “Il Sole 24 Ore” e di altri giornali e consulente editoriale. È autore di “Pasolini, uno gnostico innamorato della realtà”, pubblicato da Le Lettere, e “Pasolini” uscito con Il Mulino. L’ultimo suo libro è “Indaffarati” con Bompiani.

Maurizio Riccardi, fotografo, dirige l’Agenzia Agr e l’Archivio Riccardi. Fra le sue mostre “Vita da Strega”, “I papi santi” e “Donne & Lavoro”. Tra i suoi numerosi libri “San Giovanni Paolo II. Il Papa venuto da lontano” (Armando), e, con Giovanni Currado, “I tanti Pasolini” (Armando).

Giovanni Currado, giornalista, fotografo e curatore di mostre, è responsabile editoriale dell’Archivio Fotografico Riccardi e direttore editoriale della collana “I fotografici” dell’editore Armando. Tra i suoi libri “Il popolo della Repubblica” (Agr).

Foto Agr

 

—————————————————————————————————————————————

Guarda le gallerie fotografiche